Gente di campagna
«Voglio vivere in questi boschi, mi fanno stare bene»: si era detta così Elena Siffredi Duranti, trascorrendo a Casarola il periodo defatigante dopo la laurea in Scienze Forestali e Ambientali. Era il 2006.
Due anni più tardi sarebbe nata “La Giustrela”, azienda agricola da lei fondata per raccogliere erbe, fiori, frutti e funghi allo stato selvatico, rispettando i ritmi della natura. Veneziana, Elena seguì il richiamo dei luoghi delle estati passate con i nonni nel paese dei Bertolucci.
«Il mio desiderio - le sue parole - era salvare i castagneti di Casarola. Crescendo e studiando, ho compreso fosse un sogno impossibile. Però ormai era maturata in me la netta convinzione, e ricordo il momento esatto di quel pensiero mentre raccoglievo castagne per un produttore di farina, che solo questa quiete mi avrebbe resa tranquilla». Con il coraggio di virare il corso dei legami d’affetto, Elena dapprima si cimentò in un piccolo laboratorio. Varatone uno nuovo nel 2019 a Monchio delle Corti, oggi “La Giustrela” produce erbe sott’olio, salse, confetture, mostarde, ma anche pasta fresca di farina di castagne o alle ortiche essiccate. «La maggior parte delle ricette sono inventate da me» precisa Elena. Facendo parte del Distretto di economia solidale, vende in gran parte tramite la rete Gas, gruppi di acquisto solidale, ma anche direttamente in azienda o nell’occasione di eventi che la interessino.
«In questo momento - raccontava lo scorso sabato pomeriggio - sto impastando focacce per i partecipanti al workshop su Bertolucci organizzato da una libreria di Firenze». La raccolta di Elena Siffredi danza con le stagioni, dall’inizio della primavera. E ogni anno la musica attacca un po’ prima. «Cominciavo a metà aprile, mentre ultimamente la vegetazione è pronta già a metà marzo, a causa del cambiamento climatico» spiega.
Il calendario declina maturazioni come una sinfonia: dopo l’erba cipollina selvatica, questi sono i giorni del giallo batuffolo di tarassaco; quindi seguiranno ortiche, bardana, spinacio di montagna, alias buon enrico, amaranto in foglia, sambuco, elicriso. Poi ecco il trionfo dei frutti: fragoline di bosco, lamponi, mirtilli, amarene, ciliegie selvatiche, prugne, mirabolani. Da novembre arrivano nespolo germanico, pere selvatiche, mele cotogne e, finalmente, le regine di questi boschi, le signore castagne.
Con due bambini piccoli, Adriano di 9 anni a Rita di 3 anni, il lavoro di Elena Siffredi deve concertare molti spartiti. Con un codice metodologico rigoroso. «Mi sono data dei limiti territoriali - aggiunge Elena - che coincidono con il Parco dei Cento Laghi, raccogliendo solo quello che cresce allo stato selvatico nella zona tra Monchio delle Corti, Corniglio e attorno al Monte Fuso. Desidero che le persone sappiano che il prodotto cresce lontano da industrie e colture intensive, in un’area compresa tra i 1000 metri e i 1800 del crinale. Credo sia un modo indiretto per fare un po’ di cultura sul cibo e la vegetazione del nostro territorio, raccontando la storia di questo luogo».
LA SCHEDA
Nome: Elena Siffredi Duranti
Età: 44 anni
Segno zodiacale: Vergine
Studi: Laurea in Scienze forestali e ambientali
Hobby: Camminare nella natura
Sogno nel cassetto: Aprire un «rifugio» con solo cibo locale
Azienda: Società agricola
«La Giustrela», strada
Parco dei Cento Laghi 15,
Monchio delle Corti
Attività: Raccolta di erbe, fiori, funghi e frutti selvatici
e successiva trasformazione in confetture, sott’oli, sughi
e sciroppi
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