Lega
Collecchio «Arrivo da Milano dopo due dibattiti, sono stravolto». Giancarlo Giorgetti, ministro leghista dell'Economia, arriva a Collecchio alle 20.40, un'ora e dieci minuti dopo l'orario previsto. Un ritardo che non sembra spazientire chi, ieri sera, si è dato appuntamento a Collecchio per vederlo fare campagna elettorale a favore di Patrizia Caselli, la candidata sindaco del centrodestra che ora come cinque anni fa sfiderà Maristella Galli (centrosinistra), per la fascia tricolore. «Lui è il ministro, un po' di ritardo glielo si perdona», scherza qualche leghista della prima ora, mettendo maliziosamente l'accento sull'articolo «il». Giusto ricordare che oggi a Collecchio arriverà un altro ministro leghista, Matteo Salvini.
Torniamo a Giorgetti: gli occhi, nella piccola sede della lista «Viva Collecchio» in piazza Partigiani d'Italia, erano tutti su di lui. «Ognuno, in questo paese, deve mettere il suo mattoncino per vincere la sfida del cambiamento», esordisce il ministro, ben istruito sul fatto che a Collecchio ha sempre amministrato il centrosinistra. «Se arriva qualcuno di nuovo, che ha la capacità di guardare i problemi con occhi nuovi, è sempre positivo. Specialmente in zone come queste, dove magari si dà per scontato che debbano sempre governare gli altri». E poi, rivolto alla candidata: «Quando c'è una sfida per il cambiamento è fondamentale che ci sia una candidata donna, perché le donne spesso sono più coraggiose di noi maschietti».
Dopo un plauso al nome della lista, «Viva Collecchio è un nome semplice, di grande efficacia», Giorgetti lancia un appello a tutti i candidati: «Concepite il vostro comune come la vostra terra, questa è la condizione prima per fare bene». Nei suoi 12 minuti di discorso, Giorgetti non poteva ignorare anche le altre elezioni che si terranno l'8 e 9 giugno, quelle europee. E qua, in controluce, salta fuori l'animo leghista del ministro. Anche se si tratta di un animo tra i più moderati. «Non si può andare in Europa supinamente, ma con il proprio bagaglio di valori e di identità».
E lei, Patrizia Caselli, la candidata, cosa dice? «Mi auguro che tutti i collecchiesi compiano un atto di coraggio, come coraggiosa sono stata io ad accettare nuovamente di candidarmi sindaco, e si concedano un'alternativa». In consiglio comunale dal 2009, sempre sui banchi della minoranza, Caselli è alla guida di una lista civica appoggiata da tutto il centrodestra, ma anche con tanti indipendenti. «Siamo accomunati da un profondo senso di insoddisfazione verso l'amministrazione uscente. Collecchio è sprofondato nell'immobilismo, sono mancati coraggio e lungimiranza». Maggiore controllo del territorio, «a partire dalla videosorveglianza», oltre a «più attenzione verso anziani, minori e disabili» sono i pilastri del programma della Caselli. Chissà se basteranno per strappare la fascia tricolore a Maristella Galli.
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