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Noceto, con la maglia della Nazionale, ha conquistato il 20° posto

Promessa della pole dance: Alessandra ai mondiali

Con la maglia della Nazionale, ha conquistato il 20° posto

Promessa della pole dance: Alessandra ai mondiali

di Edoardo Franzosi

04 Novembre 2024, 09:12

Alessandra Carrara è reduce da un’ottima prestazione, che ha abbracciato il mondo: ha partecipato con la Nazionale ai mondiali svedesi di pole dance.
«L’importante non è vincere ma partecipare», diceva il padre delle olimpiadi moderne Pierre de Coubertin. E Alessandra Carrara, l'atleta dodicenne lo ha fatto.


Ma soprattutto si è affacciata sul mondo, con la verve e il vitalismo tipici dei ragazzi. Infatti, giorno dopo giorno, Alessandra si è fatta guidare dallo stupore alla scoperta di esistenze e realtà differenti dalla sua.
La gara è stata importante, certo. Un ventesimo piazzamento all’esordio assoluto, e per giunta sotto età, non è affatto male. Così come la possibilità di esibirsi in un palazzetto tutto esaurito e di fronte ad una giuria di professionisti. Ma vuoi mettere conoscere ragazze e ragazzi provenienti da ogni angolo del globo? Il confronto è impari. Perché l’essenza di competizioni come quella a cui ha preso parte è tutta qui, nel multiculturalismo. E nel rispetto e nella comprensione dell’altro, senza pregiudizi alcuni.
Lo sport è grande maestro di vita e ogni volta impartisce lezioni che più spesso andrebbero ascoltate, specie in tempi caotici come quelli odierni. Alessandra, di certo, ne ha fatto tesoro perché «è stata un’esperienza umana e culturale, prima ancora che sportiva», dice.
Nel periodo di soggiorno ad Uppsala - la città in cui si è tenuta la manifestazione - ha stretto amicizie che valicano ogni confine, al di là di ogni sempiterno provincialismo italiano. Dall’Ucraina all’Argentina passando per la Cina.
La giovane atleta si è fatta conoscere e ben volere da tutti, con leggerezza e simpatia. Nel “dietro le quinte” del palazzetto, dove è stata assurta a mascotte del gruppo internazionale, ha guardato la realtà con altri occhi, quelli dell’altro, nel segno del rispetto reciproco. E ora che è tornata ad allenarsi -l’obiettivo sono i prossimi mondiali - non può che sentirsi umanamente più ricca e cresciuta. Perché vivere è tuffarsi nel mondo e nelle sue complessità.
 

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