×
×
☰ MENU

DESPOSITATE LE MOTIVAZIONI DEL RIESAME

Chiara Petrolini"lucida ed estremamente pericolosa": per i giudici deve andare in carcere

04 Dicembre 2024, 09:46

Chiara Petrolini non può restare agli arresti domiciliari per "l'estrema pericolosità sociale".

Come anticipato dalla Gazzetta nei giorni scorsi, il Tribunale del Riesame mette in luce l’estrema pericolosità sociale della ragazza, unita a “lucidità inusitata freddezza esecutiva.

Depositate le motivazioni dell'ordinanza  dei giudici del Tribunale del Riesame di Bologna, i quali accogliendo integralmente l'appello del Pubblico ministero, chiedono il carcere per Chiara Petrolini, la 21enne di Vignale di Traversetolo indagata per duplice omicidio pluriaggravato e soppressione di cadaveri. 

In una nota della Procura viene ripercorso tutto l'iter dell'ordinanza fino alle conclusioni del Tribunale che  descrivono Chiara  come una persona estremamente pericolosa e lucida, che ha agito con una "inusitata freddezza esecutiva e una sconcertante assenza di scrupoli o remore".  Inoltre il suo comportamento ha manifestato una  "apparente mancanza di qualunque ripensamento, oltre che di sfrontatezza".

Ma i giudici descrivono una ragazza che contrariamente ai giudizi di amici, conoscenti e vicini, ha dimostrato una "inaffidabilità totale nelle relazioni personali anche più intime, ed eccezionali capacità sia di nascondimento dei propri misfatti sia di mistificazione e dissimulazione". "Mancanza di partecipazione e di compassione" è un altro aspetto che ha connotato l'agire della 21enne.

"I genitori  non potrebbero esercitare un adeguato controllo"

Le due gravidanze, i due parti, le due morti, le due soppressioni sono tutte avvenute tra le mura domestiche, dove erano presenti i genitori di Chiara Petrolini, per cui non può essere né sufficiente né adeguato il controllo parentale che (proprio perché non esercitabile 24 ore su 24) non potrebbe giammai scongiurare che l’indagata possa concepire ancora (ricevendo in casa uomini), portare a termine gravidanze, partorire e sopprimere il figlio, senza peraltro destare alcun sospetto, come fatto nelle due occasioni precedenti. La giovane rimane per ora ai domiciliari, in un’altra casa con i genitori, finché non si esprimerà la Cassazione sul ricorso della sua difesa. Il procuratore di Parma Alfonso D’Avino, sintetizzando le motivazioni dei giudici bolognesi, segnala come il tribunale abbia sottolineato, tra l’altro, che il parto del 7 agosto 2024 e il seppellimento del neonato è avvenuto con i genitori in casa e nessuno si è accorto di nulla.

Inoltre lo stesso giorno, il padre, nell’andare al piano di sotto dov'era la figlia che aveva appena partorito, aveva notato il sangue sui tappeti, sul lavandino e sul rubinetto, ma si era accontentato della spiegazione sul ciclo mestruale abbondante. E poi quando il 9 agosto i genitori sono stati raggiunti dalla notizia che a casa loro era stato trovato un neonato morto, e che c'erano i carabinieri e forse anche i Ris, non hanno ritenuto di anticipare il rientro dall’estero, ma hanno proseguito la loro vacanza fino alla data programmata e questo in quanto, per ammissione della madre, non ci si voleva «rovinare il viaggio così lontano e organizzato da tempo». In un colloquio intercettato il 19 agosto, sempre la madre si è mostrata preoccupata di dover andare via di casa e forse anche dall’Italia.

'Chiara non voleva che i neonati venissero trovati'

Chiara Petrolini  quando ha sepolto il neonato partorito il 7 agosto nel giardino di casa, non voleva solo nascondere temporaneamente il corpicino, ma «sottrarlo in via definitiva alla scoperta da parte di terzi». Lo dice il Tribunale del Riesame di Bologna, motivando la sussistenza del reato di soppressione di cadavere (e non solo occultamento) per la ragazza, per cui si dispone la custodia cautelare in carcere. Secondo il Tribunale, riassume la Procura di Parma, il nascondimento del cadavere è stato realizzato in maniera tale da assicurare, con alto grado probabilità, la definitiva sottrazione del piccolo cadavere alla scoperta da parte di terzi, ed in ciò si ravvisa la soppressione del cadavere stesso, anche perché si è trattato di una condotta che replicava esattamente la situazione del 2023, e non vi è ragione per ritenere che, a distanza di un anno, la medesima condotta debba essere valutata in maniera differente. Inoltre l’intenzione dell’indagata è stata ricavata, per i giudici, proprio da una risposta che la 21enne ha dato alla Procura durante un interrogatorio. Al Pm che le ha contestato la ricerca sul web subito dopo il parto ("dopo quanto tempo puzza un cadavere"), Chiara Petrolini ha risposto: «L'avevo cercata per i cani, perché pensavo che potessero sentire l’odore e quindi tirarlo fuori. Io non l’avrei mai spostato da lì».

Domani sul giornale un più approfondito servizio sulle motivazioni dell'ordinanza e le conclusioni del Tribunale.

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI