GUSTO
Da ottanta anni bottega e trattoria, a Tre Rii. Che a leggere le informazioni sarebbe Tre Rii di Beduzzo, frazione di Corniglio. Un paio di strade, le case sulla via principale, in mezzo alle montagne più belle delle nostre colline. Insomma per chi arriva dalla Bassa, abituato a panorami urbani e contadini piuttosto piatti, è un vero spettacolo. Soprattutto in questi prime giornate di primavera. E, come sempre, meglio abbinare alla «gita» fuori porta una tappa gastronomica. Ed ecco la Trattoria Ablondi, a Tre Rii appunto. Una storia nata ben ottanta anni fa con la famiglia che ha portato avanti questa sorta di avamposto della socialità.
Certo, in estate la frazione è sold out: il fresco, le passeggiate, la natura di questi oltre 600 metri d'altezza. Ma appena terminata la seconda guerra mondiale, come è iniziata questa storia? Come è stato aperto questo negozio che serviva inizialmente anche un paio di piatti? «Adele e Ugo Ablondi sono stati i fondatori - ci spiega Angelo Ablondi -. Appena terminata la guerra hanno aperto, le licenze sono arrivate poi un anno dopo. Aperto come osteria e negozio. Vendevano di tutto, addirittura le matasse per il cucito. Il sale a peso. E c'era sempre qualcosa sul fuoco». Una tradizione di famiglia. «Abbiamo continuato proprio per proseguire questa tradizione, per onorare la loro memoria».
Un paio di traslochi, sino all'attuale posizione, all'inizio della frazione. Una bella frazione, belle case ristrutturate, per alcuni parmigiani una sorta di «buen retiro» e per altri una scelta di vita. Così bottega con il suo ingresso, burro e formaggio (inteso come Parmigiano naturalmente) di qualità, frutta e verdura, pasta e scatolame. Una porticina introduce al bancone del bar e alle sale della trattoria, dove peraltro si può entrare dall'ingresso principale. E si capisce subito che si è in una sorta di piccola cassaforte della tradizione non appena portano il pane in tavola: fatto in casa, irresistibile accompagnamento di ogni piatto. Che sia salume, scarpetta nei primi o ancora abbinamento al secondo. Imperdibile come le patate fritte, commoventi nella loro tipicità casalinga.
Vabbè, torniamo alla famiglia Ablondi. Ci guida sempre Angelo: «Siamo tre fratelli, Dino ora però non collabora più, si gode il tempo libero. Siamo rimasti io, mia sorella Mirella e sua figlia Sabrina, mia moglie Liliana e i miei figli Andrea ed Elisa». Poi la storia. Una volta era una osteria di montagna, con tanto di conigli e galline. Poi la cucina un po' è cambiata, ma Angelo ha ben chiaro il da farsi: «Dobbiamo ritornare a quei menu. Una volta mia madre vendeva le cose della bottega che era anche cucina. Aveva un fornelletto, si facevano i rognoni, il fegato, tutte queste carni povere. Un piatto e via. Mi piacerebbe rivederli nel menu. Dobbiamo tornare come una volta». La moglie Liliana, che è in cucina, sgrana gli occhi e sorride. Chissà. In ogni caso adesso la Trattoria Ablondi, con la sua bottega, è una sorta di piccolo centro per chi vive qua. «A Tre Rii ci siamo solo noi. Alla mattina arrivano le donne del paese, un caffè o un cappuccino. Le mele, il pane, il prosciutto. In estate c'è più movimento, un panino, i tortelli...». Perché, tornando alla cucina, qui c'è una sorta di festival dei tortelli, con la farcia classica d'erbetta ma anche di patate o di zucca e poi, a seconda delle stagioni, carciofi o noci o mele e così via. Altro grande divertimento del gusto a tavola.
«Noi collaboriamo a dare forza a questo nostro borgo, che è molto unito. L'estate scorsa abbiamo fatto la pizzata tutti insieme, la via qui era tutta una tavola, c'era tutto il paese e anche i turisti. In autunno facciamo la festa delle mele»: un orgoglio malcelato quello di Angelo. Una trattoria, un territorio, la sua gente, un manifesto dell'ospitalità. Certo, nella semplicità come è giusto che sia. La famiglia Ablondi ha anche sistemato un piccolo terreno, tre panchine e la luce. «Se qualcuno vuole godersi il fresco, c'è anche questa possibilità. E a Natale ci facciamo l'albero, il vin brulè».
La Trattoria Ablondi adesso è aperta il martedì e il mercoledì oltre che il venerdì, il sabato e la domenica sempre a pranzo. «Se però abbiamo prenotazioni, apriamo anche alla sera nel week-end. In estate abbiamo sempre aperto invece». Il menu cambia a seconda delle stagioni, con i tortelli sempre protagonisti. Poi cinghiale, funghi selezionati, idem per il tartufo. Insoma una bella e accogliente trattoria delle nostre montagne. Tre Rii, impossibile perdersi. Ma difficile tornare in pianura. Per una storia che va avanti dal 1945, un pezzo di storia della nostra terra.
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