Gente di campagna
«Curo le mie galline come fossero bambine. Ho tenuto in casa la mia Rossini perché non camminava, procurandole anche un girello per la fisioterapia. Se hanno problemi le faccio operare, come nei casi di prolasso ovarico o anomalie alle zampe, alla clinica di Veterinaria. Le lascio vivere sino alla fine, praticando l’eutanasia solo se soffrono troppo per morire».
Suona così l’incipit della narrazione di Monica Bobba, che tra Carignano e Felino collabora con duecento galline in un’attività di reciproco aiuto, «do ut des», per produrre uova a misura di rispetto. «Il mio non è un vero allevamento; se proprio lo vogliamo chiamare così, lo definirei etico animalista» precisa. In questa vita, che abbraccia con gioia, Monica si è trovata catapultata da un giorno all’altro. «Ho fatto la mamma a lungo, aiutando anche mio marito, ora ex, nella sua azienda pubblicitaria.
Per dieci anni abbiamo vissuto negli Stati Uniti, a Miami, con i nostri tre figli. Poi un giorno, quando già ci eravamo stabiliti a Carignano, lui ha comprato un pollaio mobile con duecento galline: due settimane più tardi ha preso su e se n’è andato. Mi sono trovata, con duecento uova al giorno, a prendermi cura di loro». Con uno strenuo apprendistato da autodidatta, «rimboccatasi le maniche», Monica ha iniziato dunque l’avventura di Cresta Rossa. «Provengo da una famiglia contadina - racconta - ma non avevo mai “legato” con le galline. Il loro è un universo colorato, una sinfonia di affetto. Quando entro nel pollaio iniziano a dirmi: ok, adesso cosa facciamo?! Con il becco reclamano delicatamente le mie attenzioni». Cresciute a fiori di tarassaco e trifoglio, le cocche ricambiano Monica con uova che, sottolinea lei, “sanno d’amore.” Vendendo ai gruppi di acquisto solidale e a due mercati cittadini (a Barriera Bixio il martedì e in largo Calamandrei il sabato, al mattino), Cresta Rossa va incontro ai consumatori con la sua “piccola produzione».
«Appena ho imparato a conoscere le galline - la considerazione di Monica Bobba - ho smesso di mangiare carne. Credo che tutti dovremmo arrivare ad un cambio di rotta. Non si tratta solo di un discorso etico ma ambientale. La mia filosofia di vita consiste nel non sfruttare gli animali ma cercare di convivere, aiutandoci gli uni con gli altri. Diversamente, non possiamo pensare di dare un futuro né ai nostri figli né al nostro pianeta. Ritengo anche che dovrebbero essere date agevolazioni agli allevatori etici, mentre le normative sono tarate su quelli grandi. Ad esempio, il costo per lo smaltimento di un animale deceduto è il medesimo se esso sia una sola gallina oppure un quintale. La mia soddisfazione, comunque, è l’apprezzamento dei clienti. Tra loro ci sono anche alcuni vegani, perché sanno che le mie uova sono prodotte senza lo sfruttamento delle galline».
LA SCHEDA
Nome: Monica Bobba
Età: 60 anni
Segno zodiacale: Acquario
Studi: Diploma maestra di comunità infantile
Hobby: «Le mie galline»
Sogno nel cassetto: «Andare a vivere al mare con le mie galline e i miei gatti»
Azienda: Cresta Rossa, strada Felino in Vigatto 80, Carignano di Parma
Attività: Allevamento galline ovaiole, vendita uova.
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