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Noceto

«Raccontami un'emozione»: Samuele conquista la giuria

Il premio per ricordare la figura di Maria Elisabetta Rocchi

«Raccontami un'emozione»: Samuele conquista la giuria

La premiazione del concorso.

20 Giugno 2025, 12:03

Noceto Gli studenti delle classi quinte della primaria «Renzo Pezzani» hanno ricordato Maria Elisabetta Rocchi, indimenticata maestra spentasi nel 2021 a 70 anni, con la terza edizione del premio letterario «Raccontami un’emozione».
Ideato da un gruppo di ex alunni, patrocinato dal Comune di Noceto e reso possibile grazie al consiglio di classe, il concorso, al quale hanno partecipato 130 giovani, è nato sulla falsa riga di un’attività che la maestra «Betta» proponeva spesso ai suoi scolari: quell’«Educazione all’immagine» che invitava gli alunni a descrivere con un testo un’immagine non solo dal lato prettamente visivo, ma anche emotivo, mettendo in risalto emozioni e stati d’animo che la foto era in grado di evocare.
La premiazione si è svolta in un’aula magna gremita alla presenza del sindaco Fabio Fecci, della preside Lorenza Pellegrini, dei familiari e amici di Elisabetta.

Al primo posto si è classificato Samuele Scrollavezza, al secondo Francesco Orlandini, al terzo Viola Dallagrossa.
A giudicare gli elaborati, dal punto di vista della grafia, della sintassi, dell’uso appropriato di aggettivi e termini, Alberto, Laura e Maurizio Bianchi, Roberto Musi, Fausta Mariani, Silvia Cacciani, Simone Mezzetti, Virginia Vescovi e Tifany Bernuzzi.
«La Betta era una persona speciale, impegnata nel volontariato, faceva del bene in silenzio, senza pretendere nulla – hanno detto gli organizzatori – in grado di fare emergere nei suoi ragazzi una sensibilità propositiva e genuina. Nel suo metodo d’insegnamento mai banale, mai monotono, le regole di grammatica erano popolate da animaletti che prendevano vita sulla lavagna (aveva anche un’ottima mano) capaci di rendere nitidi e impressi nella memoria i concetti. Realizzare un progetto rivolto agli alunni delle elementari che coniugasse scrittura, inventiva, estro e fantasia l’avrebbe senz’altro resa felice».

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