polesine zibello
In un primo momento, quando l'elicottero del 118, si è levato in volo diretto a Zibello si pensava ancora che quella donna trovata a terra priva di sensi, fosse solo la sfortunata vittima di un tragico episodio neurologico. Ma ben presto il medico rianimatore arrivato nella palazzina di via Verdi e gli altri soccorritori hanno iniziato a sospettare che dietro quel malore avrebbe potuto esserci qualcosa di ben più grave. E subito, insieme agli operatori dell'emergenza, sono arrivati i carabinieri.
Kaur Jaan, 70 anni, origini indiane ma da tempo residente nella Bassa: questo il nome della donna soccorsa e trasportata al Maggiore nella mattina di lunedì e deceduta poco dopo il ricovero per quello che, anche se per ora nessuno lo conferma, potrebbe essere un delitto su cui gli uomini dell'Arma stanno lavorando freneticamente. Trincerandosi dietro le risposte che in casi come questi sono la prassi: «Al momento non si può dire nulla, occorrono altri accertamenti».
Una cauta affermazione che ovviamente, ha ben presto iniziato a circolare per il paese dove ora molti si interrogano. Guardando con sospettoso timore la vettura dei militari ferma da due giorni davanti al civico 6.
Come detto ad intervenire per primi sono stati gli uomini del 118 che hanno trasportato in tutta fretta la donna, apparsa da subito gravissima al Maggiore, dove è arrivata ormai praticamente senza vita. E a quel punto, se possibile, tutto ha subito una repentina accelerazione. Un primo esame del corpo avrebbe permesso infatti di accertare segni compatibili con una aggressione e quindi a dare supporto agli uomini della stazione locale sono arrivati i carabinieri della compagnia di Fidenza e gli investigatori di Parma.
Per prima cosa sono stati sentiti coloro che erano presenti al momento del ritrovamento del corpo e per tutta la giornata di lunedì carabinieri in divisa e in borghese hanno perlustrato la abitazione che poi è stata sottoposta a sequestro mentre anche altri appartamenti dell'immobile, abitato per la gran parte da stranieri, sono stati perquisiti.
Un lavoro di approfondimento che prosegue in attesa di quella che potrebbe essere la vera svolta dell'indagine: l'autopsia sul corpo per stabilire la causa del decesso. E quindi chiarire se si è trattato davvero di un omicidio. Ma, come accennato, per il momento gli inquirenti preferiscono non esprimersi e chiedere più tempo. «È inutile fare supposizioni», è la conclusione dei militari che cercano tracce e indizi. Ma intanto la gazzella resta ferma davanti al civico 6 di via Verdi. Chi passa abbassa gli occhi e accelera il passo.
Per tutta la notte, e per tutta la giornata di ieri, i carabinieri hanno «piantonato» la zona (in particolare il condominio dove la donna viveva ed un altro a poche decine di metri di distanza in cui risiedono alcuni parenti) e sulla porta del civico 6 (dove vive in affitto la famiglia di origine indiana, in precedenza regolarmente residente a Vidalenzo), dove la donna, Kaur Jaan di 70 anni, è stata soccorsa ed in cui viveva, è comparso il cartello che ne annunciava il sequestro penale.
Diversi residenti di via Verdi, e delle strade adiacenti, hanno confermato di essere stati sentiti, dai carabinieri, sia durante la notte tra lunedì e martedì che nel corso della giornata di ieri, al fine ovviamente di fornire informazioni utili a completare il quadro investigativo.
Una famiglia ha riferito di essere stata svegliata intorno alle 3 di notte, dai militari, che avevano necessità di informazioni urgenti: questo ad ulteriore dimostrazione della tempestività delle indagini, molto articolate.
Nei due condomini di via Verdi finiti sotto la «lente d’ingrandimento» vivono diverse famiglie di origine indiana e magrebina, ma nessuno di loro ha voluto rilasciare dichiarazioni. «Io – ha aggiunto un artigiano che vive in una strada adiacente – ho saputo da voi (riferito agli organi di informazione) che qualcosa di serio era accaduto. Quando sono partito per andare a lavorare ho visto appunto che erano presenti i carabinieri, ma non so altro».
p.p.
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