Superate le 85 mila vittime dal quando è cominciata l’emergenza in Italia, 2.455.185 persone hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (compresi guariti e decessi): i nuovi casi sono 13.331, (ieri erano +13.633). I decessi sono 488 (ieri erano +472), per un totale di 85.162 vittime da febbraio 2020. Le persone guarite o dimesse sono 1.871.189, oggi 16.062 (ieri erano +27.676). Oggi, il maggior numero di morti è in Lombardia (+104 decessi), Veneto (+92) e Lazio (+42). Oltre i 30 decessi sono: Emilia-Romagna (+33) e Sicilia (+33). Soltanto la Valle d’Aosta registra zero vittime. I tamponi totali (molecolari e antigenici) sono stati 286.331, ovvero 21.603 in più rispetto a ieri quando erano stati 264.728. Mentre il tasso di positività è 4,6% (l’approssimazione di 4,65%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti più di 4 sono risultati positivi; ieri era 5,1%.
Zone arancioni; entrano Lombardia e Sardegna. Sono 14 le Regioni in area arancione. Con una ordinanza il ministro della Salute Speranza conferma in area arancione Calabria, Emilia Romagna e Veneto. Restano in questa fascia anche: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle d’Aosta. Con le ultime ordinanze firmate oggi sono, inoltre, entrate in fascia arancione anche la Sardegna e la Lombardia, che prima erano rispettivamente in fascia gialla e rossa.
«La cabina di regia, composta da Istituto superiore di sanità, ministero della Salute e rappresentanti di Regioni, si è riunita per il monitoraggio dell’andamento epidemiologico dal quale è emerso che erano presenti alcune incongruenze nei dati della Regione Lombardia che la Regione stessa ha corretto, reinviando il file il 20 gennaio. Ciò ha permesso di ricalcolare l’Rt e di collocare quindi la Lombardia in zona arancione». A chiarirlo è il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.
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