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Pfizer rallenta la consegna dei vaccini. Arcuri «Una scelta grave». E spuntano i furbetti di Reggio Emilia...

Pfizer rallenta la consegna dei vaccini. Arcuri «Una scelta grave». E spuntano i furbetti di Reggio Emilia...

15 Gennaio 2021, 08:53

 C'è chi si prepara già alla seconda dose di vaccino, ma la gran parte degli italiani dovrà pazientare per sapere quando potrà avere la prima. E l’ultimo annuncio di Pfizer non aiuta a essere ottimisti: a cavallo fra gennaio e febbraio rallenteranno le consegne nell’Ue da parte del colosso farmaceutico statunitense che con BioNTech produce uno degli unici due antidoti al Covid finora autorizzati in Europa, in attesa del via libera per AstraZeneca atteso a fine mese. 
Il governo tedesco quantifica il ritardo in «3-4 settimane». Dietro le «fluttuazioni» nel fornimento, ha spiegato Pfizer, c'è la necessità ristrutturare l’impianto belga di Puurs per aumentare il ritmo produttivo. «Appena ho saputo del ritardo nella produzione di Pfizer - ha dichiarato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen -, ho chiamato l'amministratore delegato: mi ha rassicurato che tutte le dosi previste per l’Ue saranno consegnate nel primo trimestre». 
Secondo Danimarca, Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania e Svezia il ritardo è «inaccettabile» e «diminuisce la credibilità del processo di vaccinazione». Forse non a caso, alla vigilia dell’annuncio del cambio di programma, Pfizer aveva ufficialmente 'suggerito' alle autorità italiane di estrarre anche la sesta dose dalle fiale, come già succede negli hub vaccinali dove sono state fornite le siringhe di precisione. 
Una soluzione che avrebbe consentito di ottenere il 20% di dosi in più rispetto al milione finora iniettate (1.002.044), il 66% di quelle disponibili. «L'Italia è prima in Ue per numero di persone vaccinate. Un dato incoraggiante. Andiamo avanti così mantenendo sempre alta la guardia», ha scritto il premier Giuseppe Conte, annunciando il superamento in tre settimane della cifra tonda, una soglia psicologica nel piano per immunizzare 42 milioni di persone. «Un risultato del quale andare orgogliosi - ha notato il commissario all’emergenza, Domenico Arcuri -: ma è solo il primo passo di un lungo percorso che durerà ancora molto tempo». «Il primo incoraggiante passo di questa maratona decisiva per il futuro di tutti noi», per dirla con il ministro della Salute, Roberto Speranza. 
Intanto chi ha partecipato al V-Day del 27 dicembre, fra domenica e lunedì riceverà la seconda dose: per i richiami già programmati si utilizza la riserva del 30%, ma in diverse regioni Pfizer-BioNTech è in via di esaurimento e, se necessario, si utilizzeranno le fiale dell’altro vaccino disponibile, Moderna, che è compatibile. 
Per questo nell’ultima parte della settimana c'è stato una sorta di rallentamento strategico nella copertura (da completare entro marzo) delle prime categorie target, 2 milioni fra operatori sanitari, personale e ospiti delle rsa, seguiti da 4,4 milioni di anziani. Per i 470mila over 80 del Lazio la campagna è già iniziata e l’obiettivo è esaurirla in «6 settimane, se ci saranno consegnati i quantitativi necessari dei vaccini», ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, annunciando da febbraio il «certificato vaccinale», idea che piace alle altre Regioni e ad Arcuri. 
La fase 2 poi sarà la vera campagna di massa. «Si deve evitare una guerra tra categorie. Le priorità saranno basate sul rischio - ha chiarito il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza -. Non potremo raggiungere l'immunità di gregge con le vaccinazioni prima di 6-8 mesi ma il primo obiettivo è abbattere l’epidemia». 
In questa guerra non mancano i sabotaggi. Come quello degli hacker che hanno rubato all’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, documenti sul vaccino Pfizer pubblicandoili online manipolati. Ma anche quello dei 'furbetti' che a Reggio Emilia hanno pubblicato un link per 'saltare la fila', ottenere la prenotazione e la somministrazione della vaccinazione in minor tempo: i Nas stanno indagando. 

«Il Commissario all’emergenza, preso atto della gravità della comunicazione nonchè della sua incredibile tempistica, ha inviato una formale risposta a Pfizer Italia, nella quale esprime il proprio disappunto, indica le possibili conseguenze di una riduzione delle forniture e chiede l'immediato ripristino delle quantità da distribuire nel nostro Paese. Riservandosi, in assenza di risposte, ogni eventuale azione conseguente in tutte le sedi. Il Commissario ha quindi chiesto a Pfizer di rivedere i propri intenti e auspica di non essere costretto a dover tutelare in altro modo il diritto alla salute dei cittadini italiani». Lo comunica la struttura Commissariale per l’emergenza Covid diretta da Domenico Arcuri. 

Quindici tra medici e infermieri sono risultati positivi al covid all’ospedale San Bartolomeo di Sarzana (La Spezia), struttura interamente dedicata ad accogliere pazienti con covid. Sono 12 infermieri e 3 medici che lavorano in cardiologia, dialisi, geriatria, medicina, medicina multispecialistica, urologia e rianimazione. A molti di questi era già stata somministrata la prima dose di vaccino Pfizer. Lo rende noto la Asl5, confermando quanto anticipato dal Secolo XIX. Il servizio delle cure è garantito. Positivi anche 3 operatori di una coop in servizio all’ospedale. Asl5 ripete settimanalmente il tampone a tutto il personale. 

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