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Uccisa a Faenza: la figlia deve decidere sulla causa civile al padre

Uccisa a Faenza: la figlia deve decidere sulla causa civile al padre

26 Febbraio 2021, 11:56

Era prevista attorno alle 10 al Tribunale di Ravenna la seconda udienza della causa di lavoro che vedeva contrapposti Ilenia Fabbri, la 46enne uccisa il 6 febbraio nel suo appartamento di Faenza e l’ex marito 53enne Claudio Nanni, indagato a piede libero per omicidio pluriaggravato in concorso con persona ignota. 

Ma, su istanza congiunta degli avvocati delle parti, ieri il giudice del Lavoro Dario Bernardi, con decreto fuori udienza, ha dichiarata interrotta la causa. Un atto dovuto in ragione della morte di chi l’aveva promossa, Fabbri appunto: ora la figlia Arianna avrà tre mesi di tempo per decidere se proseguire o meno. 

La causa era stata intentata dalla donna contro l’ex marito, da cui si era separata nel 2018: la 46enne chiedeva 500 mila euro - manifestando l’intenzione di accettarne non meno di 100 mila - sia per collaborazioni nell’impresa di famiglia, la officina di Nanni a Faenza, che per la cessione di una gelateria in un centro commerciale faentino. 

In precedenza i due coniugi si erano già confrontati davanti a un giudice civile in merito alla casa di via Corbara - teatro dell’omicidio - dove abitavano e che avevano pagato circa 300 mila euro: il giudice, pur rilevando che le risorse erano giunte perlopiù dall’uomo, l’aveva assegnata alla donna dato che l'immobile risultava a lei intestato e non in maniera fittizia. 

Dettagli importanti in chiave accusatoria nell’inchiesta sull'omicidio della donna, dato che le indagini della polizia, coordinate dal Pm Angela Scorza, stanno esaminando un possibile movente economico: secondo questa ipotesi, un sicario sarebbe stato ingaggiato da Nanni per uccidere la moglie e non doverle più pagare nulla. L’indagato ha finora negato ogni suo coinvolgimento nell’omicidio. 


 

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