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Accordo sui trasporto pubblico locale: scuolabus e bus pieni non oltre l'80%. No alle mascherine a scuola se c'è un metro di distanza

Accordo sui trasporto pubblico locale: scuolabus e bus  pieni non oltre l'80%. No alle mascherine a scuola se c'è un metro di distanza

31 Agosto 2020, 09:00

Trovato l’accordo sul trasporto pubblico locale nella Conferenza Unificata tra lo Stato e le Regioni: l’intesa riguarda una capienza massima dell’80% che può arrivare al 100% per distanze al di sotto dei 15 minuti.

«A bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale, dei mezzi del trasporto ferroviario regionale e degli scuolabus del trasporto scolastico dedicat - annuncia una nota del Mit è consentito -  in considerazione delle evidenze scientifiche sull'assunto dei tempi di permanenza medi dei passeggeri indicati dai dati disponibili, un coefficiente di riempimento non superiore all’80%, prevedendo una maggiore riduzione dei posti in piedi rispetto a quelli seduti».

Il Cts: "Niente mascherine a scuola se c'è un metro di distanza"

Niente mascherina a scuola se viene rispettata la distanza di un metro. Nella scuola primaria, «per favorire l’apprendimento e lo sviluppo relazionale, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro e l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (ad esempio il canto). Lo indica il Comitato tecnico scientifico, in una nota. «Nella scuola secondaria, anche considerando una trasmissibilità analoga a quella degli adulti, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro, l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (es. canto) e in situazione epidemiologica di bassa circolazione virale come definita dalla autorità sanitaria».

Il Comitato tecnico scientifico spiega che l’uso delle mascherine «è solo una delle misure di prevenzione che devono essere implementate in ambito scolastico in una corretta associazione con tutte le altre misure già raccomandate. L’apertura delle scuole è una esigenza primaria del Paese, ma lo è altrettanto la sicurezza e la continuità delle attività. Pertanto, accanto alle esigenze didattiche e formative, è necessario prendere in considerazione il principio di precauzione, la protezione dei lavoratori, la efficacia, la sostenibilità e la accettabilità delle misure proposte». Il dato epidemiologico, spiegano anche gli esperti del comitato, le conoscenze scientifiche e le implicazioni organizzative riscontrate, potranno determinare una modifica di queste raccomandazioni, anche in relazione ai differenti trend epidemiologici locali, dall’autorità sanitaria che potrà prevedere l’obbligo della mascherina «anche in situazioni statiche con il rispetto del distanziamento per un determinato periodo, all’interno di una strategia di scalabilità delle misure di prevenzione e controllo bilanciate con le esigenze della continuità ed efficacia dei percorsi formativi».

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