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Conte alla Camera: "Curva in rapida crescita, difficile il tracciamento dei contagi"

Conte alla Camera: "Curva in rapida crescita, difficile il tracciamento dei contagi"

29 Ottobre 2020, 10:02

 «Ritorno qui in Parlamento per illustrare le ulteriori misure restrittive adottate» dopo la «subdola e repentina» impennata della curva. «Come è noto la sera di sabato 24 ottobre ho firmato un Dpcm alla fine di un lugno e articolato confronto con la maggioranza e le Regioni». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nel corso dell’informativa alla Camera. 


 «Una curva epidemiologica in rapida crescita con diffusione del virus su tutto il territorio, con positivi cresciuti in maniera preoccupante, risulta difficoltoso ritracciare le catene di trasmissione, come sta avvenendo in molto paesi europei, in particolare in Francia e Germania, questo quadro epidemiologico sta determinando una pressione seria sul sistema sanitario». Lo ha detto il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, nell’informativa alla Camera sull'ultimo Dpcm sul coronavirus.


Le misure hanno l’obiettivo di «mitigare e raffreddare» la curva del contagio «al fine di alleviare il carico già pesante» sul sistema sanitario. Le misure si basano sui «principi di massima precauzione, proporzionalità e adeguatezza. Non abbiamo mai affermato di essere fuori dal pericolo e da una condizione di necessaria allerta». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nel corso dell’informativa alla Camera. 
«I dati delle ultime settimane indicano una rapida crescita. Il numero dei nuovi positivi è preoccupante, risulta complesso il tracciamento. Questo quadro sta determinando una pressione severa sul servizio sanitario. Le misure adottate si pongono in continuità sul piano di metodo e di merito» su quelle adottate dal governo, «non abbiamo mai sottovalutato la pandemia». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nel corso dell’informativa alla Camera. 


«Ci siamo attenuti a evidenze scientifiche, che ci hanno consentito di compiere solide valutazioni prognostiche». Lo ha detto il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, nell’informativa alla Camera sull'ultimo Dpcm sul coronavirus. «Allo stato l’epidemia risulta compatiblie con lo scenario ti tipo 3, con rapidità di progressione maggiore in alcune regioni. Lo studio prevede proprio quelle misure alle quali il governo si è attenuto».Stabilendo le restrizioni del dpcm «non abbiamo agito secondo criteri arbitrari o operando un’impropria gerarchia di valori tra attività». Lo ha detto il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, nell’informativa alla Camera sull'ultimo Dpcm sul coronavirus.
«Nel primo pomeriggio di sabato abbiamo inviato la bozza di Dpcm al Comitato tecnico scientifico sollecitandone un parere e con verbale 121, qualche ora più tardi, il Cts ha risposto che 'dopo ampia analisi condivide i provvedimenti formulando alcune limitate osservazionì che il governo ha sostanzialmente recepito». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nel corso dell’informativa alla Camera.
«Vorrei ribadire che la scelta di sospendere o ridurre le attività in alcuni settori non deriva dal mancato rispetto di misure di sicurezza, che sono state adottate anche a prezzo di sacrifici, ma una scelta così radicale e dolorosa è legata all’esigenza di ridurre un contagio diffuso e esponenziale, riducendo le occasioni di socialità, specie in quei contesti in cui è più facile che venga abbassata la guardia». Lo ha detto il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, nell’informativa alla Camera sull'ultimo Dpcm sul coronavirus . 
«A ottobre si palesava una nuova recrudescenza» del covid ma la decisione di prorogare lo stato di emergenza «fu fortemente criticata anche da alcuni in questa Aula». Lo ha detto il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, nell’informativa alla Camera sull'ultimo Dpcm sul coronavirus. 
«Ribadisco quindi che le attività sospese dal Dpcm non sono state sospese perchè non ritenute essenziali. La scelta discende esclusivamente dalla necessità, fondata su evidenze scientifiche, di diradare il più possibile i contatti sociali. Per lo stesso motivo abbiamo deciso la didattica a distanza» per le scuole superiori. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nel corso dell’informativa alla Camera. 
«Analoga ratio corrisponde all’incentivazione dello smart working», spiega ancora. 

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