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Un testimone: "Gioele era vivo dopo l'incidente". Il Pm: "Viviana non era seguita"

Un testimone: "Gioele era vivo dopo l'incidente". Il Pm: "Viviana non era seguita"

17 Agosto 2020, 14:49

Dopo l’incidente stradale «Gioele era vivo, in braccio alla madre, in posizione verticale e senza alcuna ferita». E’ la ricostruzione del testimone presente dopo l'impatto resa nota dal procuratore di Patti, Angelo Cavallo, che indaga sulla morte della dj Viviana Parisi e sulla scomparsa del figlio di 4 anni della donna. 

"Se la testimonianza di chi ha visto Gioele vivo e accanto alla madre è veritiera, allora il discorso dell’incidente assume contorni diversi. Bisogna ricostruire i momenti successivi e cercare la verità in un altro luogo". Lo ha detto all’Italpress l’avvocato Pietro Venuti che assiste Daniele Mondello e i familiari di Viviana Parisi la dj di 43 anni, originaria di Torino, ma residente a Venetico nel Messinese, trovata morta nei boschi di Caronia. Del bambino, 4 anni, non si hanno più notizie dallo scorso 3 agosto quando con la madre ha avuto un incidente sulla A20, la Messina-Palermo. Da due settimane, le ricerche del piccolo non si sono mai fermate. L'avvocato Venuti (che con il collega Claudio Mondello assiste la famiglia) ha ricostruito anche l’incontro di oggi tra Daniele, padre di Gioele, Luigino Parisi, padre di Viviana e il procuratore di Patti Angelo Vittorio Cavallo. Un incontro informale in cui i familiari della donna hanno chiesto "certezza sull'identità del cadavere nei boschi di Caronia" e di potere "visionare le foto del ritrovamento". Richiesta, quest’ultima, che è stata negata loro. 

«Ala luce delle testimonianza e delle riprese video in nostro possesso riteniamo che Viviana Parisi non fosse seguita. Poi per carità.. Ogni giorno aggiungiamo una tessera in più in questa storia. Al momento è ragionevolmente da escludere...». Lo ha affermato il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, facendo il punto dell’inchiesta sulla morte della dj e della scomparsa del figlio Gioele, di 4 anni. Il fascicolo, ha confermato, è aperto per omicidio e sequestro di persone contro ignoti, e quindi senza indagati. 
Il procuratore ha reso noto anche che «sul traliccio la polizia scientifica di Catania non ha risposte definitive su tracce di impronte digitali e dna, non ci sono risultati evidenti». Il magistrato non ha escluso che la donna che «era un’abile camminatrice» sia giunta sul posto «facendo un percorso più lungo». 

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