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Coronavirus, per l'Istat a marzo decessi in crescita del 49,4%

Coronavirus, per l'Istat a marzo decessi in crescita del 49,4%

04 Maggio 2020, 03:15

 Considerando il livello medio nazionale una crescita del 49,4% dei decessi per il complesso delle cause. E 'quanto rivelato il Rapporto Istat sull'impatto dell'epidemia sulla mortalita', redatto insieme all'Istituto Superiore di Sanita ', su un campione di 6.866 comuni (87% dei 7.904 complessivi). Se si assume come riferimento il periodo che va dal primo decesso Covid-19 riportato al Sistema di Sorveglianza integrato (20 febbraio) fino al 31 marzo, i decessi passano da 65.592 (media periodo 2015-2019) a 90.946, nel 2020. L ' l'eccesso di decessi e 'di 25.354 uniti', di questi il ​​54% e 'costituito dai morti diagnosticati Covid-19 (13.710). Il 91% dell'eccesso di mortalita ' riscontrato a livello medio nel mese di marzo si concentra nelle aree ad alta diffusione dell'epidemia: dal 20 febbraio al 31 marzo, i decessi sono passati da 26.218 a 49.351 (+23.133); poco più 'della meta' di questo aumento (52%) e 'collegato dai morti registrati al Sistema di Sorveglianza Integrata Covid-19 (12.156). All'interno di questo raggruppamento le province piu 'colpite dall'epidemia hanno pagato un prezzo altissimo in vite umane, con incrementi percentuali dei decessi a tre cifre. Tra queste soprattutto Bergamo (568%), Cremona (391%), Lodi (371%), Brescia (291%) e Piacenza. L'eccesso di mortalita 'piu' consistente si riscontra per gli uomini di 70-79 anni: i decessi aumentano di circa 2,3 volte tra il 20 febbraio e il 31 marzo; segue la classe di eta '80-89 (quasi 2, 2 volte di aumento). Esiste una quota aggiuntiva di circa altri 11.600 decessi per la quale si puo 'solo ipotizzare tre possibilità causa: una ulteriore mortalita' associata a Covid-19; una mortalita 'indiretta correlata aCovid-19; una quota di mortalità indiretta non correlata al virus ma causata dalla crisi del sistema ospedaliero e dal timore di recarsi in ospedale nelle aree maggiormente affette. Nonostante il calo dei contagi dovuti alle misure di "distanziamento sociale" intraprese dai primi giorni di marzo, le curve nazionali dei casi diagnosticati e dei decessi hanno iniziato a decrescere solo negli ultimi giorni di marzo.

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