×
×
☰ MENU

Gli sconti di pena per Parolisi

Gli sconti di pena  per Parolisi

di Vittorio Testa

21 Giugno 2020, 11:30

Non è vero che il cielo non ha preferenze. Per esempio in questa storia di amore, odio e morte, lui, il caporalmaggiore Salvatore Parolisi, qualche santo malvagio in Paradiso deve avercelo. A pochi metri dalla macchina nella quale dormiva la figlioletta, ha ammazzato con 35 coltellate la giovane moglie Melania.
Non è vero che il cielo non ha preferenze. Per esempio in questa storia di amore, odio e morte, lui, il caporalmaggiore Salvatore Parolisi, qualche santo malvagio in Paradiso deve avercelo. A pochi metri dalla macchina nella quale dormiva la figlioletta, ha ammazzato con 35 coltellate la giovane moglie Melania; per depistare le indagini ha inciso una serie di segni strani sul corpo della donna, trovata in posizione tale da simulare una violenza sessuale. Poi con il coltello ha inciso sulla pelle della moglie tante piccole svastiche da far pensare a un fuoriditesta neonazista. Infine le ha conficcato una siringa all’altezza del cuore: questi drogati, non se ne può più. Dalle intercettazioni viene fuori che aveva un’amante tra le allieve del comando dove si addestrano anche le soldatesse, unico in Italia.
 Lei lo spingeva a lasciare la moglie, la moglie sapeva tutto, lui prometteva di separarsi ma la separazione non arrivava. Finisce nel modo che sappiamo. E la buona stella dei malvagi lavora a che lui abbia da soffrire il meno possibile. Ergastolo in primo grado; ridotto a 30 anni; poi, zot!, la Cassazione fa rifare il secondo grado: e caduta l’aggravante della crudeltà , ecco che gli anni si accorciano: 20 anni. Dopo neanche 9 anni di buona condotta in carcere, adesso potrà uscire per andare all’Università, laurearsi, diventare avvocato detective e scoprire chi gli ha ammazzato la moglie. Lui, infatti si è sempre proclamato innocente.
  E’ giusta giustizia questa? E’ giustizia giusta o invece non è che l’ennesimo caso del corso ‘machista’ e misogino che ha preso molti giudici? 
 Vediamo le motivazioni che tolgono l’aggravante della crudeltà. L’uccisione di Melania è avvenuta «in termini di occasionalità,  (cioè con dolo d’impeto) dovuta a un’esplosione di ira ricollegabile a un litigio tra due coniugi, le cui ragioni fondanti stanno nella conclamata infedeltà coniugale del Parolisi». Colpa sua, quindi, se i due si guardano in cagnesco, mentre l’amante strepita: «Non devi uccidere nessuno, fai la valigia e lascia tua moglie». I giudici sono convinti che questo non sia il «movente in senso tipico» dell’uxoricidio ma soltanto «antecedente logico e storico di un profondo disagio personale che determinerà in una «strettoia emotiva». Ora, come gli alpinisti anche i giudici sanno che le strettoie sono strette, come dice la parola stessa: ma quella emotiva, «ben può aver determinato quelle condizioni di aggressività slatentizzatesi nel momento del delitto». Un demone latente si sarebbe dunque appalesato, guidando la mano di Parolisi di infierire con 35 coltellate su Melania. Crudeltà? Macché. Si è trattato di un «dolo d’impeto finalizzato a uccidere» ma non crudelmente, no, perché, ci insegnano i giudici, le 35 coltellate (35!) di per sé non significano che chi le vibra uccidendo sia questo granché di particolarmente assatanato. Ed eccoci nel mondo dell’ineffabile: «La mera reiterazione dei colpi, pur consistente, non può essere ritenuta come aggravante di crudeltà». E che sono mai 35 coltellate? Forse una mera mancanza di affetto, un deprecabile ma comprensibile calo d’amore. Quindi via 10 anni, il caporalmaggiore in carcere a Bollate ne ha scontati 9 su 20. Detenuto modello, ha tenuto una buona condotta da premiare.
Porte aperte per le lezioni di Giurisprudenza. Facile prevedere l’esito di quest’ultima virtuosa fase dell’assassino non crudele: per meritati sconti di pena gli anni diventeranno 18. Quindi ancora 9 anni, ma accorciabili per buona condotta. Andrà in tv a raccontare la sua innocenza, audience altissima per la felicità del pubblico vorace di storie maledette. Gli ridaranno la patria potestà della figlioletta. Melania? Poveretta. Ma anche lei, o buona donna, non poteva evitare di spingere il marito in continue ‘’strettoie emotive’’? Si sa come finiscono le cose se il claustrofobico marito ha un coltellino in tasca. Certe volte una se le va a cercare.
 

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI