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Von Der Leyen-Sassoli-Michel: "Dalla Ue una svolta storica"

Von Der Leyen-Sassoli-Michel: "Dalla Ue  una svolta storica"

13 Giugno 2020, 05:59

"Grazie Italia, l’Europa s'è desta". La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, pronuncia queste parole in italiano nel suo intervento agli Stati generali organizzati dal Governo italiano a Villa Pamphili. "Grazie Italia. Il tuo Governo ha preso misure coraggiose (per l'emergenza Covid, ndr), chiedendo al popolo di restare a casa per lunghe settimane e mesi. Questo richiedeva coraggio ma ha funzionato e hai aperto la strada per gli altri stati membri", ha aggiunto. "Sono state prese anche misure coraggiose per il lavoro, protetto le aziende e limitato i danni all’economia e dopo la profonda caduta dei mesi passasti l’attività economica sta gradualmente riprendendo. Sappiamo che la ripresa sarà una sfida generazionale, non solo per l’Italia ma per l’intera Europa. Oggi posso dire: lo spirito dei fondatori è tornato. L’Europa è tornata", ha concluso. Secondo la Von der Leyen "la 'Next Generation Eù trasforma questa sfida straordinaria in un’opportunità. Mentre affrontiamo la crisi di oggi, diamo forma all’Europa di domani. Un’Europa più competitiva, giusta e sostenibile. Un’Europa più verde e digitale". 

Il presidente del Consiglio Ue Charles Michel ha spiegato come la proposta Next Generation Eu "sia sotto molti aspetti inedita per natura e portata. Ma c'è ancora strada da fare. Come sapete, su vari punti chiave del progetto esistono divergenze significative: sulla dotazione globale, sulla ripartizione tra prestiti e sovvenzioni, sui criteri di distribuzione delle risorse finanziarie, sulle condizioni di assegnazione dei fondi... Ora più che mai, questi negoziati sono irti di difficoltà, poichè costringono tutti gli Stati membri a riconsiderare determinati principi cui sono fedeli da così lungo tempo". Quindi secondo Michel "per il buon esito di questi negoziati, tutti i partecipanti dovranno sforzarsi di guardare e comprendere le cose dal punto di vista degli altri, e quindi accettare di mettere in discussione i propri preconcetti. Non tutti condividono la stessa interpretazione di cosa sia nel concreto la solidarietà. Così come non tutti sono istintivamente d’accordo sulle implicazioni pratiche che derivano necessariamente dal principio di responsabilità. Potremo riuscire solo se sia gli uni che gli altri faranno lo sforzo di mettersi nei panni dei rispettivi interlocutori. Il processo di allineamento verso un accordo è cominciato, ma la strada è ancora lunga e piena di ostacoli: questo deve essere chiaro a tutti". 
Poi uno sprone al nostro Paese: "La "Next Generation Eu" può affrontare problemi di lunga data che affliggono l’economia italiana. E aprirà la strada ad una ripresa economica duratura. Ora sta a voi far sì che questo accada". Il presidente dell’Europarlamento David Sassoli ha sottolineato come sia "importante che i governi nazionali in questo momento si concentrino sulle strategie da adottare per rendere concreti gli strumenti che l’Unione ha reso già disponibili o intende sviluppare". "In Europa - ha continuato Sassoli - c'è grande fiducia nel governo italiano e nella comunità nazionale che ha dato prova di coraggio, disciplina, solidarietà. A Bruxelles, la prima fase della pandemia ci ha spinto a riflettere sulla necessità di un’Europa diversa. Avevamo capito che stavamo entrando in una fase nuova e le scelte sono state molto diverse dal passato. I cittadini giorno dopo giorno hanno capito che non eravamo di fronte alla solita Europa, vista spesso lontana dalla vita reale. L'Unione ha prodotto in poche settimane un cambiamento di portata storica e non coglierlo sarebbe un errore politico". Poi, rivolgendosi al premier, ha detto: "Caro presidente Conte, bisogna fare in fretta. Tutti gli indicatori ci riferiscono che la crisi colpirà duramente. Servono riforme strutturali e interventi di sostegno diretto alle persone". Secondo Sassoli "la proposta del recovery fund modifica radicalmente le dinamiche fra Governi nazionali e Bruxelles. Se prima era la Commissione ad indicare ai Governi come utilizzare i fondi, oggi i termini del meccanismo si sono invertiti. Saranno i Governi a indicare le riforme che intendono promuovere. Ora i governi sono chiamati ad una maggiore responsabilità dando prova della loro capacità di programmazione". 

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