Un aereo di linea della compagnia di bandiera russa Aeroflot ha preso fuoco in volo ed è stato costretto a un atterraggio di emergenza all’aeroporto Sheremetyevo, dal quale era decollato poco prima diretto a Murmansk. Il bilancio è di almeno 41 morti. A bordo c'erano 73 passeggeri e cinque membri di equipaggio. «Stando ai dati aggiornati ottenuti dagli investigatori, 37 persone sono sopravvissute», ha annunciato la portavoce del Comitato Investigativo, Svetlana Petrenko. Le cause sono ancora in corso di accertamento.
Il Sukhoi Superjet-100 è stato evacuato «in 55 secondi» quindi in un tempo inferiore rispetto ai «90 secondi di norma": lo ha detto in un’intervista alla tv di Stato Maksim Fetisov, portavoce della compagnia di bandiera russa Aeroflot, a cui apparteneva l’aereo della catastrofe all’aeroporto Sheremetyevo.
Una fonte dell’agenzia Interfax sostiene però che l'operazione di evacuazione sia stata rallentata dai «passeggeri che sono stati colti dal panico e hanno cominciato a recuperare i loro bagagli dalle cappelliere dopo che l’aereo aveva avuto l'impatto col terreno e aveva preso fuoco. Questo - prosegue la fonte - ha bloccato l’evacuazione dei passeggeri dai sedili di dietro, che sono morti nell’incendio».
"Colpiti dal fulmine"
E’ stato un fulmine a costringere al tragico atterraggio di emergenza il Superjet-100 che si è incendiato ieri sera all’aeroporto Sheremetyevo di Mosca, uccidendo 41 delle 78 persone a bordo: a raccontarlo è il comandante, Denis Evdokimov, secondo cui la saetta avrebbe colpito l’aereo interrompendo le comunicazioni radio e attivando il regime di pilotaggio manuale. Anche alcuni passeggeri e una hostess parlano di un fulmine nelle loro testimonianze. Ma a trasformare in una palla di fuoco il mezzo dell’Aeroflot pare sia stato il violento impatto col suolo al momento dell’atterraggio di emergenza, effettuato coi serbatoi pieni di carburante.
I corpi senza vita delle 41 vittime sono stati recuperati. Tra loro ci sono almeno due bambini. I feriti sono nove, tre dei quali in «condizioni critiche». Il bilancio sarebbe stato però ancora più grave senza il coraggioso intervento del personale di volo: professionisti come lo steward Maksim Moiseyev, morto a 22 anni cercando fino all’ultimo di mettere in salvo quanta più gente possibile, e la hostess Tatyana Kasatkina, che racconta di aver «spinto i passeggeri giù dallo scivolo gonfiabile» per accelerare l’evacuazione. Secondo l’Aeroflot, i sopravvissuti avrebbero lasciato l’aeromobile in appena 55 secondi, molto meno dei «90 secondi di norma». Ma c'è chi denuncia che l’evacuazione sia stata rallentata da alcuni passeggeri che prendevano i loro bagagli dalle cappelliere.
La dinamica dell’incidente non è ancora del tutto chiara e restano al momento ignote le esatte cause della sciagura. Gli investigatori non hanno commentato l’ipotesi del fulmine. «Siamo partiti e siamo entrati in un banco di nubi, c'è stata una fortissima grandinata, abbiamo sentito un botto e abbiamo visto un bagliore, come d’elettricità», ricorda la hostess Tatyana Kasatkina. Gli aerei moderni sono però realizzati per resistere ai fulmini. L’Aeroflot si limita a dichiarare che non meglio precisati «motivi tecnici» hanno costretto il Superjet-100 all’atterraggio d’emergenza all’aeroporto Sheremetyevo di Mosca, da cui era decollato circa mezzora prima diretto a Murmansk.
Secondo l’agenzia Interfax, un primo tentativo di atterraggio non avrebbe avuto successo e al secondo l’apparecchio avrebbe colpito violentemente la pista incendiandosi. La tv statale Russia Today ha pubblicato un video in cui quello che viene descritto come l’aereo della sciagura prende fuoco atterrando. Nel filmato, il jet rimbalza sulla pista e torna poi bruscamente a terra. Dopo il secondo impatto l’apparecchio si incendia nella zona della coda. Forse perchè il carrello di atterraggio ha ceduto. Qualcuno ipotizza che i frammenti siano finiti in uno dei motori facendo scoppiare l’incendio. «L'aereo saltava come una cavalletta», racconta un testimone. In poco tempo le fiamme hanno divorato il velivolo, da cui si alzava un’enorme colonna di fumo nero.
Gli investigatori per ora non si sbilanciano. Fanno sapere di valutare varie ipotesi: l’errore umano, il guasto e il maltempo. Entrambe le scatole nere sono state recuperate. Saranno forse queste ad aiutare a far luce sulla sciagura. Le autorità di Mosca assicurano però che non c'è ragione per mettere a terra i Superjet-100, aerei della Sukhoi e quindi Made in Russia.
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