Eurispes, 20-29 anni la fascia d’età con più morti
In 6 anni, tra l’ottobre 2011 e il novembre 2017, nel mondo sono state 259 le vittime rimaste uccise nel tentativo di scattarsi un selfie, ovvero fotografarsi in un luogo o una circostanza insoliti, esotici, audaci, per il gusto di sperimentare un’esperienza estrema e il piacere di rendere pubblica l’immagine di sè attraverso i Social, in cerca di approvazione e ammirazione. Lo segnala l’Eurispes, che ribadisce i dati resi noti nel suo Rapporto 2019, che in questo caso rilanciano uno studio dell’India Institute of Medical Sciences di Nuova Delhi.
La fascia d’età con la più alta incidenza è quella compresa tra i 20 e i 29 anni con 106 vittime, seguita dai più giovani 10-19enni (76 vittime). Queste due fasce d’età rappresentano il 70,3% del totale dei morti a causa di un selfie. Altre 20 vittime - ricorda l’Eurispes - si contano nella fascia tra i 30 e i 39 anni, 2 tra i 50 e i 59 anni e 3 persone tra i 60 e i 69 anni. Delle 259 vittime, 153 sono uomini, 106 sono donne (dati dell’India Institute of Medical Sciences di Nuova Delhi).
Dallo studio emerge che le 259 morti sono legate a 137 incidenti: l’84% di questi sono stati determinati da giovani tra i 10 e i 29 anni che non hanno calcolato bene i rischi. In particolare, 70 persone sono annegate, 51 sono rimaste vittime di incidenti legati a mezzi di trasporto, 48 sono state le cadute sfidando la legge di gravità; 48 persone sono rimaste bruciate, 16 fulminate da scariche elettriche, 11 colpite da arma da fuoco, 8 vittime di attacchi da parte di animali selvatici.
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