Il keniano Albert Korir ha vinto la 50esima edizione della Maratona di New York con il tempo di 2h08'22", precedendo sul traguardo il marocchino Mohamed El Aaraby in 2h09'06" e l’italiano Eyob Faniel che ha chiuso on 2h09'56" miglior prestazione italiana 2021 a poche ore da quella scritta stamattina a Barcellona da Daniele Meucci (2h10'03"). Strepitosa prestazione del vicentino delle Fiamme Oro, al comando della maratona assieme al marocchino El Aaraby per diciotto chilometri e ripreso al 29esimo. La coppia ha accumulato un vantaggio di oltre 50" al passaggio della mezza maratona in 1h03'57". Al 29esimo chilometro sono tornati sotto i keniani Albert Korir e Kibiwott Kandie, recordman mondiale di mezza maratona e esordiente sulla distanza, con il primo che è riuscito a imporsi. Un maratoneta italiano torna sul podio della maratona più prestigiosa del pianeta a distanza di ventiquattro anni dal terzo posto di Stefano Baldini nel 1997, e a venticinque anni dal successo, l’ultima vittoria di un maratoneta europeo a New York, di Giacomo Leone. Faniel è anche il primo maratoneta europeo a chiudere tra i primi tre a New York nell’ultimo decennio, un’impresa nell’impresa. Ancora, Faniel è il settimo maratoneta italiano a centrare il podio newyorchese, dopo Pizzolato, Poli e Leone (vincitori), e ancora DeMadonna, Bettiol e Baldini, ultimo a riuscire nell’impresa.
Nella corsa femminile trionfa la favorita e campionessa olimpica a Sapporo, la keniana Peres Jepchirchir (2h22'39"), protagonista dell’azione decisiva a poco meno di un chilometro dal traguardo con un fulmineo cambio di frequenze. Seconda l’altra keniana Viola Cheptoo Lagat, al debutto sui 42 km, in 2h22'44", terza l’etiope Ababel Yeshaneh in 2h22'52". Quarta la statunitense bronzo olimpico Molly Seidel in 2h24'42". Nella categoria wheelchair maschile successo con larghissimo margine dello svizzero Marcel Hug in 1h31'242 al quarto successo dopo la doppietta dello statunitense Romanchuk, che mirava al tris consecutivo, oggi terzo in 1h38'22" preceduto anche dal britannico David Weir (1h38'01"). Nella categoria wheelchair donne, vince l'australiana Madison de Rozario, oro paralimpico, che vince in 1h51'01" sulle favorite Tatyana McFadden (1h53'59") e Manuela Schar (1h54'02").
L'azzurro Faniel terzo. La maratona per dimenticare la pandemia
'Welcome back, Let's run the city': New York è finalmente tornata a correre, cercando di lasciarsi alle spalle i mesi bui della pandemia, di cui all’inizio è stata uno degli epicentri. Così la 50ma edizione della maratona più prestigiosa al mondo, dopo la pausa dell’anno scorso, si è trasformata in una grande festa per celebrare il ritorno alla vita e alla normalità della Grande Mela, colpita duramente dal virus e dalla crisi che ne è scaturita.
E il ritorno della corsa più attesa coincide col ritorno sul podio di un italiano, come a prolungare la lunga e incredibile annata di grandi successi per i colori azzurri. A far sventolare il tricolore nel cuore del Central Park è Eyob Faniel, eritreo naturalizzato italiano delle Fiamme Oro di Padova, arrivato terzo in una gara maschile che ha visto la vittoria del keniano Albert Korir, mentre la connazionale Jepchirchir ha trionfato nella competizione femminile.
Ma a fare notizia come sempre sono stati i mille colori, i sorrisi, le smorfie di stanchezza delle migliaia di partecipanti, con le ali di folla a sostenerli lungo tutto il percorso con cartelli, bandiere, applausi, urla di incoraggiamento, trombette e campanacci, da Staten Island a Brooklyn, dal Bronx al cuore di Manhattan, passando per il Queens. Finita la competizione tra professionisti la gara si trasforma in una grande festa, un evento folkloristico. Non importa il tempo che si impiega per compiere i 42 chilometri della corsa, ma per tutti, giovani e meno giovani, l’importante è arrivare fino in fiondo, anche camminando.
Certo, la maratona di quest’anno è andata in scena in versione ridotta: solo poco più di 33 mila i partecipanti, nella stragrande maggioranza americani, visto che gli Stati Uniti riapriranno i propri confini al resto del mondo solo nelle prossime ore, ponendo fine per i vaccinati alle restrizioni sui viaggi legate all’emergenza Covid. Circa 200 gli italiani che hanno corso: come sempre una delle delegazioni straniere più numerose, anche se niente a che vedere con le circa tremila presenze delle ultime edizioni.
Ma pazienza, l’importarne era ripartire. E la maratona, dopo la riapertura a New York dei cinema, dei teatri di Broadway, delle arene e degli stadi, era l’ultimo tassello mancante, come sottolineano con orgoglio gli organizzatori e le autorità cittadine, il neo sindaco Eric Adams in prima fila. E c'è stato spazio anche per la storia, visto che a tagliare il traguardo è arrivato un veterano della corsa: Larry Trachtenberg, newyorkese di 77 anni, che a soli 16 anni partecipò alla prima mitica maratona della Grande Mela, quella del 13 settembre 1970. Per lui tra gli applausi più calorosi. L’appuntamento ora è al prossimo anno, si spera in un mondo e in una New York in cui la pandemia sia diventata solo un ricordo. (ANSA).
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