×
×
☰ MENU

PROSEGUONO LE RICERCHE DEL DETENUTO, UN albanese 27enne pericoloso

Sega le sbarre e si cala con un lenzuolo: incredibile evasione dal carcere di Vercelli la notte di Capodanno

Detenuto ricercato

Sega le sbarre e si cala con un lenzuolo: incredibile evasione dal carcere  la notte di Capodanno

01 Gennaio 2022, 20:31

 Proseguono le ricerche di Kristjan Mehilli, il rapinatore di origini albanesi evaso dal carcere di Vercelli la notte di Capodanno. In attesa di interrogare il compagno di cella, che nel calarsi con le lenzuola dalla cella al quarto piano si è fratturato un braccio ed è stato subito catturato, la polizia penitenziaria e la Squadra mobile dalla Questura di Vercelli, stanno analizzando le immagini delle telecamere di sicurezza. Gli inquirenti stanno cercando di risalire all’auto dei complici che, dopo aver forzato uno dei cancelli della casa circondariale, si sono allontanati con il fuggitivo. Mehilli, considerato pericoloso nonostante abbia meno di trent'anni, doveva scontare una condanna fino al 2029 per la violenta rapina nell’abitazione dell’imprenditore vinicolo Riccardo Coppo a Cella Monte, nell’Alessandrino. Hanno atteso la notte di Capodanno per mettere in pratica un piano che probabilmente studiavano da tempo. Nelle stesse ore in cui tutti festeggiavano il nuovo anno, due detenuti sono evasi dal carcere di Vercelli. Una fuga da film, con tanto di sbarre segate e lenzuola annodate per calarsi dal quarto piano: per uno dei due carcerati il sogno della libertà è rimasto tale, perché si è fratturato un braccio ed è stato subito catturato; l’altro è invece riuscito a scappare, grazie anche ad alcuni complici che lo hanno atteso in auto dopo aver forzato il cancello della casa circondariale.

«E' stata un’evasione annunciata», afferma Donato Capece, segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Sappe. «Da tempo - denuncia - la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, l’aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, la mancanza in organico di poliziotti penitenziari, il mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento e, come dimostra la vergogna del muro di cinta del carcere di Vercelli che è inagibile da anni nell’indifferenza dei vertici ministeriali e dipartimentali nonostante le nostre denunce. Se fossimo stati ascoltati probabilmente questa evasione non sarebbe avvenuta».
Per il segretario del Sappe, la fuga di Mehilli «è la conseguenza dello smantellamento delle politiche di sicurezza dei penitenziari e delle carenze di organico della Polizia Penitenziaria, che ha 7mila agenti in meno. Smembrare la sicurezza interna delle carceri con vigilanza dinamica, regime aperto ed assenza di Polizia Penitenziaria favorisce inevitabilmente gli eventi critici, che sono costanti e continui»

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI