MAROCCO
Le ultime immagini arrivate dal fondo del pozzo mostrano Ryan, il bambino caduto nel pozzo, che all’una e 30 di questo sabato, si muove. Alle 7, stamattina, ha bevuto e mangiato qualcosa.
E’ al suo quinto giorno di prigionia, ma Ryan, con i suoi 5 anni, è vivo e reagisce. I soccorritori, alle due, hanno detto che mancavano «altre cinque ore di lavoro». Sono calcoli di matematica e fatica e in questa cabala marocchina, si procede in realtà centimetro dopo centimetro, nella speranza di non trovare altri intoppi. L’ultimo ostacolo è una roccia che da tre ore viene picconata con tenacia. Restano due metri circa, dicono gli ingegneri, per arrivare al piccolo Alfredino del Marocco. I tubi inseriti tra il cratere scavato dai soccorritori e il pozzo, per consolidare il tunnel di raccordo, spingono contro questa roccia. Ryan, bloccato a 32 metri potrebbe scivolare ancora più giù, perchè il pozzo è profondo 60 metri. Il piccolo, dopo tutto questo tempo, è anche a rischio ipotermia.
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