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Il test d'ingresso a medicina cambia dal 2023. E "non ci sarà più la giornata da incubo del concorsone"

Già al quarto anno delle superiori si possono seguire corsi online gratuiti preparati dalle università e prove di autovalutazione

Messa, test ingresso a medicina cambia da 2023

13 Febbraio 2022, 10:29

Nel test di ingresso alla facoltà di Medicina, dal 2023 «resta il numero programmato», ma «non sarà più un quiz, bensì un vero e proprio percorso, che può cominciare già al quarto anno delle scuole superiori, con corsi online gratuiti preparati dalle università e prove di autovalutazione. E il test si potrà ripetere più volte per poter poi usare il punteggio migliore». Lo dice, in un’intervista al Corriere della Sera, Maria Cristina Messa, ministro dell’Università e della Ricerca
«Il test di settembre 2022 sarà ancora molto simile a quello degli anni scorsi. Sarà in presenza e cartaceo, ma con alcuni aggiustamenti - spiega -. Sarà fortemente ridimensionata la parte delle domande di cultura generale, restano quelle di ragionamento logico e il resto sarà disciplinare. Dal prossimo maggio gli atenei forniranno materiale online per le esercitazioni che potrà essere scaricato gratuitamente dagli studenti per prepararsi. E ad agosto ci saranno veri e propri corsi di preparazione, sempre online e gratuiti, curati dalle università».

Chi vuole «potrà fare anche un test di autovalutazione, il cui risultato resterà soltanto a disposizione dello studente stesso». Dal 2023 «non ci sarà più la giornata da incubo del concorsone. Ogni candidato fa un suo percorso che lo porta a sostenere un esame Tolc, si chiamerà Tolc-Medicina. Lo si potrà fare più volte all’anno - io direi due ma sono aperta a discuterne - a partire dal quarto anno delle superiori. Poi, nella data che il ministero stabilirà, ognuno inserisce il risultato migliore nella piattaforma e si formerà la graduatoria nazionale». Tutto «sarà controllato: questo sistema funziona già così in molte università straniere e italiane». In questi ultimi anni i posti disponibili «sono aumentati moltissimo: siamo passati da poco più di novemila ai 14.500 dello scorso anno. I posti disponibili per il prossimo anno accademico li sapremo, penso, a fine marzo, dipende dal fabbisogno».

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