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Crollano le borse, si impenna il prezzo di gas e petrolio

Crollano le borse, si impenna il prezzo di gas e petrolio

24 Febbraio 2022, 14:29

Piazza Affari chiude la seduta in forte calo. L’indice Ftse Mib lascia sul terreno il 4,1% a 24.890 punti, al di sotto della soglia psicologica dei 25.000 punti, e torna sui valori di luglio 2020. La perdita, pesante, per l’invasione russa in Ucraina, è tuttavia fuori dalla top ten dei peggiori tonfi. Le maggiori cadute registrate dalla Borsa di Milano sono del 3 marzo 2020 con l’esplodere del covid, quando il Ftse Mib era crollato del 16,9%, e del 24 giugno 2016 con l’esito del referendum sulla Brexit (-12,4%).

Wall Street apre in forte calo. Il Dow Jones perde il 2,47% a 32.289,52 punti, il Nasdaq cede il 3,38% a 12.609,44 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 2,59% a 4.115,63 punti.

Sprofondano le Borse europee a metà seduta mentre le truppe russe stanno entrando in Ucraina da tre fronti in quella che si sta rivelando come la peggiore crisi in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale.
Francoforte cede il 5%, Parigi il 4,9%, Londra il 3,1% con Piazza Affari che indossa la maglia nera (-5,1%). Gli investitori, come già in Asia e come accadrà tra meno di due ore negli Usa (i future sugli indici di Wall Street cedono oltre il 2%), fuggono dal rischio acquistando beni rifugio come l’oro (salito a 1.970 dollari l’oncia) e i titoli di Stato, con il Treasury americani e il bund tedesco, i cui rendimenti sono in calo, rispettivamente, di 13 e 10 punti base, in testa agli acquisti.


La prospettiva di uno scontro tra l’Occidente e uno dei principali esportatori di petrolio e gas ha fatto impennare i prezzi dei prodotti energetici, con il brent che ha sfondato i 105 dollari al barile e il wti i 100 dollari, ai massimi dal 2014. I future sul gas vengono scambiati a 117,2 euro al megawattora (+32%) sul mercato di Amsterdam, che funge da benchmark per il prezzo del gas europeo. Ma volano i prezzi delle principali materie prime, inclusi i generi alimentari, con il rischio di accelerare la spirale inflattiva messa in moto dal Covid.


Ma Mosca, almeno sui mercati, è anche vittima dell’aggressione decisa dal presidente Vladimir Putin. Il listino moscovita sta infatti perdendo un terzo del suo valore (-33%), bruciando oltre 200 miliardi di dollari di capitalizzazione mentre il rublo perde il 3,8% sul dollaro con cui scambia a 3,5%. Intanto il rendimento dei titoli di Stato ucraini è esploso di altri 679 punti base, schizzando al 21,2%.

Piazza Affari che conferma il deciso calo attorno al 5,3% sull'effetti dell’attacco della Russia all’Ucraina che pesa su tutti i listini. Il Ftse Mib a 24.591 è sui minimi di luglio. I titoli più bersagliati restano quelli più esposti su Mosca e in Est Europa come Unicredit (-11,5%), Intesa Sanpaolo (-8,6%), Pirelli (-10,2%) e Buzzi (-9,3%).  Viaggiano controcorrente Eni (+0,64%) con il petrolio che è sopra i 100 dollari , e Terna (+0,95%). Sempre nell’energia contiene le perdite Snam (-0,4%). Saipem cede l’1,92% a ridosso di 1 euro con i conti che hanno confermato un rosso di oltre un terzo del capitale sociale. Tra gli altri nel credito male Banco Bpm (-7,9%), Mediolanum (-7,35%), Banca Generali (-8%). In generale tutti i settori sono colpiti dalle vendite è così anche per gli industriali con Cnh (-8%) e Stellantis (-7,5%) ma anche per la moda con Moncler che perde quasi il 6 per cento.

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