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Nuovo record negativo delle nascite dall’Unità d’Italia: sotto i 400 mila

Nuovo record negativo  delle nascite dall’Unità d’Italia: sotto i 400 mila

14 Marzo 2022, 17:22

Un nuovo record negativo delle nascite dall’Unità d’Italia, con 399.431 bambini iscritti all’anagrafe e una diminuzione dell’1,3% rispetto all’anno precedente. I decessi da Covid ancora su livelli elevati: circa 59 mila, pari all’8,3% di quelli totali, anche se in calo rispetto all’anno precedente quando se ne erano contati oltre 77 mila, il 10,3% del totale poichè nella seconda metà del 2021 si «è fatto sentire l’effetto positivo della campagna di vaccinazione». Ed una nuova contrazione della popolazione di circa 253 mila unità, pari allo 0,4% in meno, che rappresenta un «salto indietro di una quindicina di anni in termini di numero di abitanti». Anche per il 2021, come rappresentato dall’Istat nell’ultimo report sulla «Dinamica demografica -Anno 2021», il saldo naturale della popolazione in Italia è «fortemente negativo».
Mentre segnali positivi vengono dai movimenti migratori con +2,7% e per i matrimoni: nel 2021 ne sono stati celebrati circa 179 mila, rispetto al 2020 si tratta di un raddoppio, ma confrontandoli con il 2019 sono dati inferiori del 2,7%. Un ritorno ai livelli del 2019 riguarda solamente i matrimoni civili (+0,7% nel 2021 rispetto al 2019), che sembrano essere stati meno penalizzati dalle limitazioni imposte per il contenimento della pandemia. «Un Paese dove i 2/3 dei nati sono all’interno di coppie coniugate - ha osservato il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo - ha un riflesso rilevante" sulle nascite.
E un elemento di novità è stata proprio la ripresa delle nascite negli ultimi due mesi dell’anno. «Mi piacerebbe pensare - ha spiegato il presidente dell’Istat - ad una inversione di tendenza, magari dovuto alle nuove misure adottate come l'assegno unico che possono aver creato un clima di fiducia. Un segnale che il Paese si fa carico di investire nella produzione di capitale umano». A suo giudizio anche le misure per la costruzione di nuovi asili nido in Italia, come previsto dal Pnrr, potrebbero aiutare i futuri genitori a sentirsi più tranquilli nel decidere di mettere al mondo un figlio.
Su chi sono queste nuove mamme il presidente dell’Istat ha azzardato un identikit: «Ho la sensazione che il recupero è avvenuto da parte di quelle donne, o coppie, non più giovanissime che hanno meno tempo per recuperare».
Per Blangiardo attualmente «i segnali della demografia sono indubbiamente più deboli di quelli economici» che hanno visto una ripresa. Per il futuro, soprattutto legato alle nascite, l'incognita riguarda anche la guerra in Ucraina. «Nel 1941 solo l'impatto della dichiarazione di guerra sui progetti riproduttivi della popolazione italiana di allora - ha spiegato - un effetto l’ha lasciato e la stessa cosa è avvenuta per Chernobyl e per il Covid Speriamo che non ci sia un ulteriore effetto bellico».
Per contrastare quello che ha definito «non più un campanello d’allarme, ma un certificato di morte per un Paese che senza figli non ha futuro», il presidente Nazionale del Forum delle Associazioni Familiari Gigi De Paolo ha annunciato la nascita della Fondazione per la Natalità e presto la seconda edizione degli Stati Generali della natalità

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