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Carol, l'attrice hard fatta a pezzi, conservata nel freezer 2 mesi e gettata nel dirupo. Confessa l'ex: "Era un gioco erotico"

Carol, l'attrice hard fatta a pezzi, conservata nel freezer 2 mesi e gettata nel dirupo. Confessa l'ex: "Era un gioco erotico"

29 Marzo 2022, 09:01

«Nato a Milano in Aprile, ariete atipico, calmo e razionale ma testardo e determinato a raggiungere gli obiettivi prefissati». Così Davide Fontana, reo confesso dell’omicidio di Carol Maltesi, si racconta sul blog di cucina 'storie di food’ da lui gestito. Fontana però aveva anche un altro profilo instagram, sempre dedicato alla fotografia, ma di tutt'altro tipo: solo ragazze, solo mises succinte e atteggiamenti provocanti, solo nomi di fantasia. Tra le ultime foto postate, lo scorso 13 marzo, quando ormai Carol era già morta da mesi, proprio quelle della ragazza, di cui viene fatto il nome d’arte, Charlotte Angie.
Proprio sotto queste foto, oggi sono iniziati a piovere insulti contro l’assassino, che qui si presenta così: «Scatto per passione, sperimento, esploro. La banalità mi annoia» e invita a contattarlo direttamente per eventuali collaborazioni.
«Amo la cucina a 360 , mi diletto ai fornelli - scrive invece nella presentazione del blog di cucina - provando e riprovando ricette tradizionali e non, cercando spunti e ispirazione dai migliori chef. La creatività la ricerco nei ristoranti che frequento, sono sensibile al fascino di un piatto che riesca ad abbinare bellezza visiva ad un gusto sorprendente. Appassionato di tecnologia e fotografia, questo progetto nasce con l'ambizione di coniugare tutte le mie passioni, fonderle insieme e cercare (e ricercare) novità e sperimentazioni food».

Nel corso della sua confessione Davide Fontana ha detto di aver ucciso la venticinquenne Carol Maltesi durante un gioco erotico e di averla colpita con un martello. «Poi non ho più capito nulla» ha aggiunto nelle oltre tre ore di interrogatorio sostenuto nella notte nella caserma dei carabinieri di Brescia prima di essere condotto in carcere. L'uomo ha anche aggiunto di aver comprato un congelatore apposta per nascondere i resti della donna. Congelatore che ha installato nell’abitazione della vittima.

Fontana si trova ora in carcere a Brescia dove nelle prossime ore è previsto l’interrogatorio di convalida del fermo. Poi il caso passerà per competenza territoriale alla procura di Busto Arsizio, in provincia di Varese, dato che l’omicidio e la distruzione del cadavere sono stati commessi nella vicina Rescaldina e nel Bresciano è avvenuto solo l’occultamento, reato che viene assorbito dai due più gravi.

La vittima si fidava dell'assassino

Quello tra Carol Maltesi e Davide Fontana era un rapporto di fiducia, tanto che lui aveva le chiavi di casa della giovane e l’aveva anche accompagnata a qualche casting, come raccontano le ex colleghe della giovane, che aveva lavorato per qualche mese in un negozio di abbigliamento di un centro commerciale a Rescaldina, nel Milanese, dove viveva.
«Nei suoi racconti non c'era nulla che potesse far pensare a quello che poi è successo, nessuno scontro, nessun litigio" dicono le colleghe, che chiamavano Fontana «il fotografo».
Prima di lavorare a Rescaldina, Carol era impiegata in un negozio della stessa catena al terminal 2 di Malpensa, poi quando lo store ha chiuso i battenti è stata trasferita nel 2020 nella nuova sede. «All’inizio faceva entrambi i lavori ma doveva fare spesso dei viaggi che non si conciliavano con i nostri turni e visto che guadagnava bene intorno a giugno ha lasciato il lavoro da commessa - ricordano le amiche - lei diceva tranquillamente di fare porno, lo aveva intrapreso per curiosità ma si era trovata bene».
Per quanto riguarda Davide Fontana, «all’inizio lui le faceva delle foto poi hanno intrapreso una relazione ma nulla che - sottolinea Emanuela - facesse pensare a una cosa del genere. Avevano un buon rapporto, le prime volte lui l’aveva anche accompagnata sul set, non credo che fosse innamorata ma tra loro c'era sicuramente più di una complicità. All’inizio era solo professionale, poi lui ha preso un appartamento di fianco a lei e so che erano in ottimi rapporti tanto che lui aveva anche un mazzo delle chiavi di casa di lei».
«Era più una frequentazione che un fidanzato ma lei si fidava di lui» anche se, interviene Cristina, «una volta mi aveva detto che in casa le erano spariti dei soldi dalla cassaforte, credo qualche migliaia di euro, e che solo lui e il suo ex sapevano dove trovarli».

Charlotte Angie diceva, sogno sempre in grande

«Charlotte Angie è una ragazza metà italiana e metà olandese di 25 anni, che ha sempre sognato in grande e non si accontenta mai. Infatti sono molto determinata": così si descriveva Carol Maltesi, la ragazza uccisa da un vicino di casa e fatta a pezzi lo scorso gennaio, in una intervista rilasciata al sito il mondo vip ad ottobre.
Una intervista tutta incentrata sulla sua carriera come «astro nascente» del porno.
«Tutto è iniziato filmandomi in situazioni quotidiane di sesso che caricavo su onlyfans. Poi attraverso conoscenze di persone all’interno del porno professionale sono riuscita ad entrare in questo mondo» aveva raccontato aggiungendo che la sua famiglia ancora non sapeva della sua attività nel porno.
Nell’ambiente aveva comunque stretto dei legami: «A Praga ho vari colleghi con cui ho un rapporto di amicizia». E proprio da Praga sarebbe arrivata una segnalazione

L'auto della vittima parcheggiata dietro casa

Era parcheggiata dietro casa, in una via adiacente alla cascina dove abitavano entrambi, la 500 grigia di Carol Maltesi con cui il suo assassino Davide Fontana ha traportato il corpo della giovane fatto a pezzi. I carabinieri hanno sequestrato l’auto, che il reo confesso aveva continuato a utilizzare in questi mesi, e l'hanno portata via con un carro attrezzi.

I social paralleli di Carol e Charlotte

Aveva una doppia vita, almeno sui social, Carol Maltesi. Ci sono i profili di Charlotte Angie, dove si definiva modella e performer e mostrava alcuni dei tatuaggi che hanno permesso di riconoscerla, e invece quelli della vita di tutti i giorni in cui indossa una camicia dalle maniche lunghe e si definisce mamma e viaggiatrice.
Le piacevano i viaggi che a volte faceva lasciando il figlio a casa. Motivo per cui, ha raccontato nelle sue storie su Instagram lei stessa, qualche mamma aveva «puntato il dito».
Oltre che sul web Carol, anzi Charlotte Angie, si esibiva anche dal vivo. Era attesa al Luxy Club di Milano per il Luky Erotik Festival che si è svolto dall’11 al 13 marzo insieme a una serie di altre pornostar, ma non si è presentata

La sanguinosa e macabra vicenda

E’ stato tenuto in un congelatore, fatto a pezzi e poi gettato in un dirupo, il cadavere di Carol Maltesi, 25 anni, trovato il 21 marzo scorso in alcuni sacchi neri a Borno, nel bresciano, e di cui un uomo - il vicino di casa - ha confessato l'omicidio la scorsa notte. Nei confronti dell’uomo, residente nel milanese, i carabinieri del Comando provinciale di Brescia e della Compagnia di Breno hanno eseguito alle 4:30 un provvedimento di fermo emesso dal pm di Brescia Lorena Ghibaudo. E' accusato di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere.

E’ un dipendente di banca a Milano il 43enne che ha ucciso e poi fatto a pezzi l’attrice hard di 25 anni Charlotte Angie. I due erano vicini di casa a Milano e avevano avuto una relazione.
L’uomo, che è stato sottoposto a fermo (e non arrestato, come appreso in precedenza), ha confessato ai carabinieri di Brescia nella notte di aver prima colpito in testa la vittima al termine di un litigio e poi di aver deciso di farla a pezzi, nasconderla per un periodo nel freezer di casa a Milano e poi liberarsene a Borno.

 «Non ho tempo adesso per i giornalisti e per spiegare perchè ho lasciato il porno». Così l'assassino di Charlotte Angie, scriveva al sito bsnews fingendo di essere la donna che invece lui stesso aveva ucciso mesi prima.
Al giornalista che chiedeva conto del fatto che i tatuaggi indicati dagli inquirenti sul cadavere a pezzi trovato a Borno fossero uguali a quelli dell’attrice hard, lo stesso assassino - fingendosi Charlotte Angie - rispondeva via messaggio sabato scorso: «Ah ho capito mi hanno già detto diverse persone di quella ragazza. Io sto bene fortunatamente».

Era cresciuta a Sesto Calende, in provincia di Varese, Carol Maltesi, la ragazza uccisa e poi fatta a pezzi dal suo vicino di casa.
Aveva frequentato l’istituto tecnico Fiorini sistema moda di Busto Arsizio. «Ho quasi 18 anni e vengo dall’Italia», aveva scritto nel 2013 sul suo profilo twitter poi poco utilizzato. «Sono stanca delle parole, non mi bastano più», l’ultimo tweet come Carol. Tre anni dopo, l’anno successivo al diploma, la nascita del figlio.
Metà italiana e metà olandese, a Sesto Calende era arrivata da ragazzina. Si era poi trasferita a Milano dove, riporta Varesenews, aveva lavorato come commessa prima di aprire un profilo sul sito per adulti Onlyfans che ora risulta inattivo, e avvicinarsi al mondo del porno. Diversi i social dove si presenta come performer e modella e nelle foto mostra alcuni dei tatuaggi che hanno permesso di identificarla.

La tragedia ricorda quella dei coniugi Aldo e Luisa Donegani, uccisi nell’estate del 2005 a Brescia e fatti pezzi nel garage di casa dal nipote Guglielmo Gatti, che fu condannato in via definitiva all’ergastolo.
L’uomo gettò i resti dei parenti sempre nella stessa zona a cavallo tra Brescia e Bergamo, al Passo del Vivione.

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