penne nere
Dopo due anni di slittamento a causa della pandemia, è arrivato il giorno tanto atteso per gli Alpini con l’inaugurazione della 93ma adunata nazionale a Rimini.
Prima la cerimonia solenne dell’alzabandiera in piazza Cavour, poi la deposizione delle corone al monumento dei Caduti di piazza Ferrari. Entro domenica, quando ci sarà la sfilata delle 90mila penne nere, la manifestazione porterà in città alcune centinaia di migliaia di persone.
Il clima è di festa, però, l’associazione 'Non una di menò ha registrato già una trentina di casi di molestie a giovani donne. La ripartenza vuole essere «un segnale per tutti», ha detto il presidente dell’associazione nazionale Alpini Sebastiano Favero; il «segno di una volontà di ritorno a una normalità». «Certo, non è un momento facile», ha ammesso il numero uno degli alpini facendo riferimento alla guerra in Ucraina. Giusto inviare armi a Kiev? Favero ha ricordato che quella delle penne nere è stata «una Resistenza dura, determinata, che ha contribuito poi a darci la libertà e la democrazia». Ecco perché è convinto «che anche l’Ucraina abbia diritto di avere la sua resistenza». Nelle ultime ore sta agitando le acque delle truppe da montagna la polemica sulla data scelta dal parlamento per la Giornata nazionale degli Alpini, il 26 gennaio. «Una data non tanto di una battaglia di conquista, ma di una battaglia di liberazione, di ritorno a baita», la difende così Favero.
Poche ore dopo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha promulgato la legge che la conferma. Per le strade di Rimini non c'è stato spazio per i dissapori tra compagni, meglio i boccali di birra. Forse troppi. Il clima ha preso infatti in alcuni casi delle brutte pieghe, stando a quanto denuncia l’associazione "Non una di Meno Rimini", alla quale sono arrivate sui social 36 segnalazioni di molestie subite, per lo più verbali, da parte di Alpini.
«Ieri sera mentre andavo in bici mi hanno fermata cercando di farmi entrare in un capannone, io sono scappata pedalando più veloce», è il racconto di una donna. Altre invece hanno denunciato cat-calling e attenzioni non gradite. La festa, quella vera, ha colorato le vie del centro. Dopo che il tricolore è stato innalzato sul pennone di fronte al Municipio in una piazza gremita di curiosi nonostante il maltempo, gli alpini hanno riempito i locali. I ristoranti hanno aumentato personale e turni di lavoro. Tutti gli hotel sono aperti e praticamente sold-out. Chi in auto, in camper, in treno, anche in bici;gli ospiti sono arrivati a Rimini anche dall’estero. E c'è persino un gruppetto che è giunto a piedi dopo un cammino di pellegrinaggio dal santuario francescano di La Verna (Arezzo). (ANSA).
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