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Mozambico: suora italiana uccisa in un attentato. Era lì dal 1963

Mozambico: suora italiana uccisa in attentato

07 Settembre 2022, 12:23

Attentato nella serata di ieri alla comunità di suore comboniane di Chipene, in Mozambico. Una suora italiana, Maria De Coppi, è rimasta uccisa. Lo comunicano le stesse comboniane in una nota della Segreteria generale. «Mi dispiace dover comunicare la tristissima notizia che sr. Maria De Coppi è stata uccisa. Le altre due sorelle sono insieme ai Fidei Donum e stanno aspettando l’arrivo dei Comboniani», scrive Sr. Enza Carini. «Sr. Maria - aggiunge - era in Mozambico dal 1963».

L’attentato alla Comunità di Chipene sarebbe avvenuto intorno alle 21 di ieri e ancora non sono noti gli autori nè le circostanze precise. «Le notizie riguardanti le Sorelle lì presenti - aveva fatto sapere la Segreteria generale in una precedente nota di questa mattina - sono incerte e durante la notte non è stato possibile raggiungere il luogo per averne di più precise. L’unica Sorella con la quale abbiamo avuto contatto è Sr. Eleonora Reboldi, scappata nella foresta con alcune ragazze». La stessa nota parlava di «preoccupazione» per Sr. Angeles Lopez Hernandez e Sr. Maria De Coppi, ritrovata uccisa.

«Gli ultimi due anni sono stati molto duri. Al nord del Paese è in corso una guerra per i giacimenti di gas e la gente soffre e scappa: nella mia parrocchia ci sono 400 famiglie che arrivano dalla zona di guerra. Poi è venuto il ciclone. Infine l’anno scorso la siccità si è prolungata per tanto tempo. Oggi a Nampula c'è una estrema povertà». Così raccontava la situazione nel Paese africano suor Maria De Coppi, la religiosa comboniana uccisa la scorsa notte in un attacco terroristico.

In un’intervista dell’ottobre scorso, riportata dal sito del settimanale diocesano di Vittorio Veneto L’Azione, suor Maria aggiungeva che «nonostante la povertà materiale, l’ascolto dell’altro resta un dono grandissimo, è riconoscergli dignità».
La popolazione della zona di Nampula «è piuttosto fatalista, aspetta che passino la guerra e le calamità. Dicono: 'La nostra guerra è di non fare guerrà. Quando sono arrivata, i mozambicani si sentivano disprezzati per il colore della pelle e questo mi feriva, perchè sono persone come noi»..

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