bollette
La bolletta dell’elettricità più salata del 59% nel prossimo trimestre. Significa che una "famiglia tipo" (genitori e due figli) avrà speso nell’intero 2022 1.322 euro, più del doppio dei 632 euro del 2021. Lo ha comunicato l’Arera, l'Autorità di regolazione per l’energia, precisando di essere riuscita a limitare i danni "con un intervento straordinario", senza il quale i rincari sarebbero stati nell’ordine del 100 per cento. L’aumento delle tariffe riguarda solo gli utenti in tutela, ossia poco più di 7 milioni di clienti, e non quelli del libero mercato. Tuttavia quello annunciato dall’Arera diventerà il riferimento per l’intero mercato. "I prezzi all’ingrosso del gas - scrive l’Arera_ - giunti a livelli abnormi negli ultimi mesi a causa del perdurare della guerra in Ucraina, dei timori sulla sicurezza dei gasdotti e delle tensioni finanziarie, avrebbero portato ad un incremento del 100% circa, nonostante l’intervento del Governo con il decreto Aiuti bis. L’Autorità, per limitare ulteriormente gli aumenti dei prezzi su famiglie e imprese, ha deciso di posticipare eccezionalmente il necessario recupero della differenza tra i prezzi preventivati per lo scorso trimestre e i costi reali che si sono verificati, anch’essi caratterizzati da aumenti straordinariamente elevati".
Il fatto è che, come sottolinea l’Autorità presieduta da Stefano Besseghini, "nel terzo trimestre 2022, in base ai dati di preconsuntivo, il prezzo unico nazionale dell’elettricità (Pun) è pressoché raddoppiato rispetto al secondo trimestre 2022 e quasi quadruplicato rispetto al livello medio del corrispondente trimestre del 2021". "L'eccezionalità della situazione, con un conflitto che rende incerte le forniture e continua a spingere in alto i prezzi - afferma Besseghini - ha meritato un intervento altrettanto eccezionale, anche considerando che il Parlamento e il Governo sono impegnati in una fase di transizione. Un raddoppio delle bollette avrebbe potuto spingere all’aumento della morosità, mettendo ulteriormente in difficoltà le famiglie e il sistema energetico". Tra le altre novità annunciate nella nota, l’Arera fa sapere di avere inviato proprio oggi "una segnalazione a Governo e Parlamento" per ribadire che venga posticipata la fine del mercato in tutela nel settore del gas, prevista per gennaio del 2023. Da ricordare che, proprio per quel che riguarda le bollette del gas, in base al nuovo metodo introdotto a luglio dall’Autorità per l'energia, il prezzo ai clienti in tutela verrà aggiornato alla fine di ogni mese, il che significa che quello riferito a ottobre sarà annunciato all’inizio di novembre.
Di più: "Viste le criticità del momento", l’Arera ha fatto sapere di avere domandato, nella stessa segnalazione, "anche per l'elettricità di posticipare la fine della tutela elettrica per le microimprese (prevista per il prossimo primo gennaio) e di conseguenza anche quella per i clienti domestici", in programma nel gennaio del 2024. In queste condizioni la priorità numero uno del nuovo governo è lo stop all’aumento delle bollette di luce e gas. Tra gli interventi prioritari c'è poi il disaccoppiamento del prezzo di luce e gas, che serve a sterilizzare, almeno parzialmente, l’effetto della corsa del metano sui prezzi dell’energia prodotta da altre fonti. Una misura che, ha assicurato Giorgia Meloni in campagna elettorale, "si può fare con una norma nazionale senza aspettare l'Unione europea". Anche la Commissione europea si è mossa per un intervento d’emergenza. Il tetto solo al prezzo del gas russo, una mezza forma di 'disaccoppiamentò d’emergenza fra combustibile ed elettricità. Più la definizione di un nuovo benchmark di riferimento per il mercato prima dell’inverno.
Domani ne discuteranno i ministri dell’Energia in preparazione della riunione a Praga fra una settimana. Non passa almeno per ora, l’idea di un price cap generalizzato chiesto dall’Italia e alla fine anche dalla Francia generalizzato. Germania e altri undici stati sono contrari temendo nuovi choc delle forniture. Sono decisioni d’emergenza mentre Berlino agginge 200 miliardi per sostenere famiglie e imprese. E in Francia ci sono primi segnali di una protesta sociale che potrebbe diventare estesa.
«L’incidente al gasdotto ha fatto schizzare in alto il prezzo del gas proprio a ridosso degli aggiornamenti tariffari che saranno disposti da Arera con un nuovo metodo di calcolo che, essendo mensile e non più trimestrale e basandosi sul mercato Psv, espone gli utenti ad una maggiore volatilità dei prezzi e quindi al rischio di ulteriori rincari», spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi. «A tutto ciò si aggiunge l’incognita delle risorse, con le disponibilità di gas che in Italia potrebbero non essere sufficienti ad affrontare la stagione invernale, considerato che mancano all’appello ancora circa 15 miliardi di metri cubi indispensabili a garantire il fabbisogno nazionale». Facile.it calcola la bolletta del gas per i clienti del mercato tutelato, che potrebbe aumentare fino al 120% arrivando a sfiorare, per la famiglia tipo (ovvero una famiglia con 3 kW di potenza impegnata e 2.700 kWh di consumo annuo) i 317 euro al mese. Il dato emerge dalle simulazioni realizzate dal comparatore focalizzate sul nuovo metodo di calcolo introdotto dall’Arera. «In ogni caso, questo aggiornamento tariffario riguarderà solo i circa 7 milioni di clienti che hanno un contratto di fornitura gas nel servizio di tutela; guardare alle offerte presenti sul mercato libero potrebbe, quindi, essere una soluzione per contrastare almeno in parte i rincari previsti per i prossimi mesi». Per arrivare al dato, Facile.it ha calcolato la spesa mensile di una famiglia tipo (consumi annui 1.400 smc) applicando i valori del mercato all'ingrosso italiano dello scorso mese (2,47 €/smc); se le condizioni rimarranno su questi livelli anche ad ottobre, ipotizzando che le altre voci di spesa in bolletta restino uguali, il costo per un solo mese di fornitura gas arriverebbe a 317 euro, vale a dire 173 euro in più rispetto ad oggi.
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