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SANITA'

Il Gimbe: "L'Italia spende poco in sanità pubblica, 16ª in Europa.

Nuovo governo metta salute al centro. Piano per rilancio dell’Ssn

Gimbe, Italia spende poco in sanità pubblica, 16ª in Europa

11 Ottobre 2022, 11:17

Nel 2021 la spesa pubblica pro-capite per la sanità nel nostro Paese è ben al di sotto della media in Europa. Con 3.052 dollari per cittadino rispetto a 3.488 della media dei paesi Ocse (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) siamo, infatti, al 16/mo posto. Ben 15 nostri 'vicini di casà investono di più in sanità. A certificare che «poco è cambiato rispetto all’era pre-Covid» è il quinto rapporto Gimbe sul Servizio Sanitario Nazionale, presentato oggi alla Sala Capitolare del Senato.
«Impietoso - commenta Nino Cartabellotta, presidente Gimbe - il confronto con i paesi del G7 sulla spesa pubblica: dal 2008 siamo fanalino di coda con gap sempre più ampi e oggi divenuti incolmabili». Una tendenza confermata dalle previsioni del Def 2022 e della NaDEF 2022 che nel triennio 2023-2025 prevedono una riduzione della spesa sanitaria media dell’1,13% per anno e un rapporto spesa sanitaria/pil che nel 2025 precipita al 6,1%, ben al di sotto dei livelli pre-pandemia».
La pandemia ha confermato il «cagionevole stato di salute del Servizio sanitario nazionale, facendo emergere la fragilità dell’assistenza territoriale. «Tuttavia - sottolinea Cartabellotta - se nel pieno dell’emergenza tutte le forze politiche convergevano sulla necessità di potenziare la sanità, ora questa è di nuovo messa all’angolo». In vista della formazione del nuovo governo «c'è urgente necessità di rimettere la salute al centro dall’agenda», in quanto «pilastro della democrazia».
A questo scopo Gimbe ha messo a punto un piano di riforme, che parte dal rafforzamento delle capacità di indirizzo e verifica dello Stato sulle Regioni e dal rilancio di un finanziamento pubblico consistente e stabile per la sanità. Tra i punti essenziali, il rilancio delle politiche sul personale sanitario, la riduzione delle inefficienze e il riordino della sanità integrativa.

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