Automobili
La Commissione annuncia nuove norme Euro 7 per ridurre le emissioni inquinanti dei veicoli. Secondo le attese la nuova regolamentazione sarà in vigore dal primo luglio 2025 per auto e furgoni e dal primo luglio 2027 per i veicoli pesanti per i veicoli venduti nell’Ue. Nella proposta si estende il limite sull'ammoniaca anche ad auto e furgoni, si regola la formaldeide e il protossido di azoto per autocarri e autobus e per la prima volta le particelle ultrafini più piccoli (fino a 10 nanometri), prodotte da freni e batterie.
Rispetto all’Euro 6, poi, si riducono i limiti sul monossido di azoto sia per le auto e sia sui veicoli pesanti.
La Commissione sottolinea che il trasporto su strada è la più grande fonte di inquinamento nelle città: è responsabile per il 39% delle emissioni di monossido nell’Ue, per il 47% di quelle nelle aree urbane e il 10% delle particelle (Pm2 e 5) nell’Ue. Le nuove regole saranno rilevanti anche tenendo fermo l'obiettivo del 100% di auto e furgoni a emissione zero per il 2035, ha segnalato la Commissione, poiché oltre il 20% di auto e furgoni e oltre il 50% dei veicoli più pesanti sulle strada continueranno ad emettere inquinanti fino al 2025. Inoltre le nuove norme che si applicheranno alle emissioni dai freni, dai pneumatici e sulla durata delle batterie saranno rilevanti anche per i veicoli elettrici.
Rispetto all’Euro 6, l’attesa è di raggiungere per il 2035 un calo delle emissioni di monossido da auto e furgoni e del 56% da bus e camion. La riduzione di particelle dai tubi di scappamento è attesa nell’ordine del 13% da auto e furgoni, e del 39% da bus e camion. Sono attese in calo del 27% le emissioni dai freni dei veicoli. La Commissione Ue stima la possibilità di ridurre le emissioni con i nuovi standard con le tecnologie esistenti e prevede un impatto moderato sui costi delle auto, stimati tra i 90 e i 150 euro, e sul costo di autobus e camion, stimato nell’ordine dei 2.600 euro.
Le preoccupazioni dei costruttori di automobili
L’Associazione dei Costruttori Europei di Automobili (Acea) interviene con una nota per segnalare di avere «serie preoccupazioni» riguardo alla proposta della Commissione Europea per nuove norme Euro 7 sulle emissioni inquinanti per auto e furgoni, e camion e autobus. Con le attuali norme (Euro 6) l’Ue dispone degli standard più completi e rigorosi per le emissioni inquinanti (come monossido e PM) al mondo), segnala, mentre le emissioni di gas di scarico sono già a un livello appena misurabile grazie alla tecnologia dei veicoli all’avanguardia.
"La proposta rallenterà la transizione verso l'emissione zero" «L'industria automobilistica prende molto seriamente il suo ruolo di ridurre sia la CO2 che le emissioni inquinanti», afferma Oliver Zipse, presidente Acea e ceo di Bmw. «Purtroppo il vantaggio ambientale della proposta della Commissione è molto limitato, mentre aumenta pesantemente il costo dei veicoli. Si concentra su condizioni di guida estreme che non hanno quasi alcuna rilevanza nella vita reale». La proposta, nota poi l'associazione, è particolarmente dura per i camion e trascura completamente il passaggio in rapida accelerazione ai veicoli a emissioni zero e ignora anche l’effetto dei futuri obiettivi di CO2 per i veicoli pesanti. Con le nuove norme «i produttori di camion dovranno trasferire sostanziali risorse ingegneristiche e finanziarie dai veicoli elettrici a batteria e a celle a combustibile al motore a combustione interna» con «un forte impatto sulla nostra transizione verso veicoli a emissioni zero», segnala Martin Lundstedt, ceo del Gruppo Volvo e presidente del consiglio di amministrazione dei veicoli commerciali di Acea: «Non fa bene al clima, non fa bene alla salute delle persone e non fa bene al settore», aggiunge auspicando invece si dia «priorità agli investimenti in veicoli a emissioni zero, che avranno un impatto molto maggiore sia sulla qualità dell’aria che sulla riduzione delle emissioni di CO2».
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