giornata nazionale
«L'elevato numero di persone che perdono la vita o che rimangono gravemente ferite sulle nostre strade costituisce una sofferenza sociale inaccettabile. Le vittime del traffico stradale sono un prezzo che la comunità non può tollerare. In questa Giornata mi unisco nel ricordo delle vittime e dei feriti ed esprimo vicinanza ai loro familiari». Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Mondiale del Ricordo delle Vittime della Strada.
"L'elevato numero di persone che perdono la vita o che rimangono gravemente ferite sulle nostre strade costituisce una sofferenza sociale inaccettabile. Le vittime del traffico stradale sono un prezzo che la comunità non può tollerare". Lo dichiara il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Mondiale del Ricordo delle Vittime della Strada. "In questa Giornata mi unisco nel ricordo delle vittime e dei feriti ed esprimo vicinanza ai loro familiari - aggiunge il Capo dello Stato -. Se si considerano le vite stroncate e le lesioni gravi riportate da ciclisti, pedoni, anziani, disabili, utenti vulnerabili della strada, emerge con chiarezza quanto sia prioritario rafforzare la sicurezza nella mobilità. Sono intollerabili inoltre i dati relativi alle vittime di incidenti con età inferiore ai diciotto anni".
"Per garantire l'integrità della vita è indispensabile una attenta e condivisa azione sinergica tra istituzioni, società civile e industria. Vanno perseguiti gli obiettivi previsti dal Quadro strategico dell’Unione europea - dice ancora Mattarella -. Rendere meno pericolose le nostre strade richiede anche l’adozione di standard di sicurezza più esigenti per mezzi e infrastrutture e implica incentivare nuovi modelli di mobilità e la promozione di trasporti pubblici più diffusi ed efficienti nelle relazioni tra i territori".
Nel 2021 2.875 persone sono morte in Italia nei 151.875 incidenti stradali che ci sono stati su tutta la penisola e 204.728 sono rimaste ferite. La sicurezza stradale resta uno dei maggiori problemi ,soprattutto in previsione dell’obiettivo europeo di ridurre drasticamente il numero delle vittime entro il 2030, fino ad azzerarlo completamente entro il 2050. Ma i nostri dati sono «incoraggianti» se confrontati con il 2001: 20 anni fa furono 7.096 le vittime dei 263.100 incidenti in cui rimasero ferite 373.286 persone.
Nella giornata dedicata alla memoria delle vittime della strada, è la polizia di Stato a mettere in evidenza i numeri, segnalando come a fronte di volumi di traffico sempre maggiori, «gli incidenti e soprattutto i morti si sono quasi dimezzati (quasi il 58% in meno di incidenti ed il 40% di morti in meno)». E' il «segno che qualcosa sta cambiando in meglio; una maggiore e diffusa educazione stradale ed il rispetto per sè stessi e gli altri rappresentano i propulsori di una rinnovata cultura della sicurezza che, se adeguatamente alimentata e supportata, potrà sicuramente minimizzare al massimo i rischi sulla strada». (ANSA).
La polizia ricorda quanto sia importante, sulla strada, adottare condotte consapevoli e corrette. Distrazione, velocità elevata, mancato rispetto della distanza di sicurezza e della segnaletica stradale, sono solo alcuni dei tanti errori che si commettono quando si è al volante di una macchina, uno scooter o bicicletta. E guidare un veicolo dopo aver bevuto alcolici o aver assunto droghe, oppure «chattare» mentre si guida o si attraversa strada è estremamente pericoloso per sè e per chi si incrocia sul proprio percorso. Il solo rispondere al cellulare,nota la polizia, fa distogliere lo sguardo dalla strada per un tempo variabile di alcuni secondi che, se si è alla guida di un veicolo, possono diventare fatali. Ad una velocità di 50 km/h, infatti, bastano solo due secondi per percorrere circa 30 metri e se in quei 2 secondi, lo sguardo non è rivolto alla strada, è come se si guidasse completamente bendati. Il pericolo aumenta ulteriormente se si viaggia in autostrada dove, alla velocità massima consentita, si percorrono ben 36 mt al secondo. Il che significa che bastano 3 secondi di distrazione per percorrere 108 metri - praticamente la lunghezza di un campo di calcio - senza guardare la strada.
In Italia sono in corso da tempo campagne di sensibilizzazione, con programmi educativi strutturati nelle scuole primarie a cui partecipa la polizia, che resta sempre anche al fianco delle vittime della strada e ai loro familiari grazie ad operatori che, opportunamente formati per fronteggiare situazioni particolarmente dolorose, aiutano chi è sopravvissuto all’incidente o i familiari della persona deceduta a riprendere il controllo della propria vita e ad elaborare il lutto. In questa giornata dedicata a tutte le vittime di incidenti, infine, un ricordo particolare va anche agli appartenenti alle Forze di Polizia «che sono sulla strada tutti i giorni per compiere il proprio dovere e che spesso pagano, purtroppo, un tributo altissimo».
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata