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PAVIA

Caso Eitan: patteggia il nonno che lo portò in Israele

Eitan, famiglia Peleg,: "Continueremo a lottare per lui"

15 Dicembre 2022, 12:18

Il gup Pietro Balduzzi ha accolto la richiesta di patteggiamento a un anno e 8 mesi, pena sospesa, per Shmuel Peleg, nonno materno di Eitan, unico sopravvissuto della tragedia del Mottarone.
Accolta anche la richiesta di patteggiamento di Gabriel Alon Abutbul, complice del nonno, a un anno e 6 mesi, sempre con pena sospesa.

Soddisfatto il legale del bambino
«Oggi in udienza ho revocato la costituzione di parte civile anche nei confronti del signor Alon a seguito dell’intesa raggiunta. Sono molto soddisfatto di come si sia definita la vicenda, in quanto il minore potrà proseguire il suo percorso di recupero in serenità, lontano dal clamore mediatico che la vicenda ha inevitabilmente suscitato». Lo sottolinea in una. nota l’avvocato Fabrizio Ventimiglia, legale di Eitan, dopo l’udienza di oggi davanti al gup di Pavia, Pietro Balduzzi, nella quale sono stati accolti i patteggiamenti a 1 anno e 8 mesi per Shmuel Peleg, nonno materno del bambino, e a 1 anno e 6 mesi per Gabriel Alon Abutbul, entrambi accusati del rapimento del bambino. «Devo riconoscere come tutte le parti abbiano lavorato nella stessa direzione, anteponendo l’interesse del bambino - aggiunge l'avvocato Ventimiglia -. Il bene di Eitan non era infatti certo quello di coltivare questo processo, bensì quello di ritrovare quanto prima quell'armonia familiare che è stata bruscamente spezzata dalla tragedia del Mottarone; tragedia che è e resta del tutto inaccettabile anche alla luce di quanto sta emergendo nel corso dell’incidente probatorio a Verbania, con gravissime reiterate omissioni da parte dei soggetti che avrebbero dovuto garantire la sicurezza del trasporto pubblico. E’ impensabile che ai giorni nostri in Italia si debba avere paura a salire su una funivia». 

Mottarone, "i danni erano visibili un anno prima" 
«Almeno un anno prima del cedimento» della fune traente dell’impianto funiviario del Mottarone «si poteva vedere che stava succedendo qualcosa». A dirlo è Andrea Gruttadauria, docente di Metallurgia e materiali non metallici e Tecnologie metallurgiche al Politecnico di Milano, consulente tecnico di parte della difesa di Gabriele Tadini, caposervizio della funivia del Mottarone. «Dal mio punto di vista, la prima avvisaglia è stata almeno, almeno un anno prima» 

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