VIADANA
Omicidio stradale, si cerca una Bmw bianca. Sono vicinissime a una svolta le indagini dei carabinieri della Compagnia di Viadana, guidati dal maggiore Giovanni Martufi, sulla morte dello chef di 43 anni Andrea Lodi Rizzini. L'uomo, che si era diplomato all'istituto Magnaghi di Salsomaggiore, è stato, infatti, ritrovato senza vita la mattina di Natale. Il suo cadavere era riverso in un fossato lungo la provinciale che collega Boretto a Viadana. Un impulso notevole alle indagini per omicidio stradale potrebbe arrivare da un particolare. I carabinieri cercano, infatti, una Bmw bianca serie Uno, un modello che dovrebbe essere stato immatricolato tra il 2011 e il 2013. L'auto è, infatti, transitata sul ponte di Boretto in direzione Viadana la sera della vigilia di Natale intorno alle 21,30.
Chiunque sappia qualcosa di quest'auto, un tassello molto importante nel «puzzle» per risolvere il caso della morte dello chef viadanese, potrebbe fornire qualche particolare utile. I militari, nel frattempo, starebbero anche passando al setaccio le carrozzerie per risalire all'intestatario della Bmw.
Andrea Lodi Rizzini, che abitava a Cogozzo di Viadana, è stato rinvenuto cadavere lungo la strada che collega Viadana a Boretto, nelle immediate vicinanze del ponte sul Po. Il 43enne, che era uscito di casa in sella alla sua bicicletta elettrica, poi ritrovata dal padre nei pressi del Lido Po, dopo aver cenato la sera della vigilia a casa del padre stesso, è stato investito, mentre era a piedi, da un’auto pirata. A trovare il cadavere sono stati i carabinieri di Viadana che hanno comunicato la ferale notizia al padre che si era messo alla ricerca di suo figlio. L'autopsia, infine, che è stata eseguita martedì mattina a Mantova, ha fatto, infatti, emergere una lesione mortale al collo e altri traumi interni, lesioni tipiche di un investimento, che hanno causato la morte dello chef.
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