Coronavirus
Foto d'archivio
L’Italia non è la sola a sfoggiare cautela nei confronti della Cina dopo l’abbandono della strategia 'zero Covid’e la conseguente esplosione dei casi: malgrado manchi un’indicazione europea, oggi Francia, Spagna e Gran Bretagna hanno seguito l’esempio di Roma, aggiungendosi (assieme a Israele) alla lista dei Paesi che richiedono un tampone negativo per chiunque arrivi dagli scali cinesi.
E Pechino non l’ha presa bene. «Sono misure discriminatorie», ha accusato in un editoriale il Global Times, tabloid del Partito Comunista. L’Italia è finita espressamente nel mirino, poiché «non è stata trovata alcuna nuova mutazione negli arrivi recenti». Dunque si tratterebbe solo di paura e pregiudizio. O forse peggio. E’ tutto uno «sporco trucco politico» per «sabotare i tre anni di sforzi nella lotta al Covid e per attaccare il nostro sistema», ha scritto il tabloid con una bella pennellata di complottismo, mentre le fonti ufficiali a Pechino continuavano ad assicurare la «massima apertura e trasparenza» da parte delle autorità cinesi.
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