Il caso
Foto d'archivio
Una ventina di studenti dell’università di Strasburgo, nell’est della Francia, che avevano fatto ricorso al sistema chatbot di intelligenza artificiale ChatGpt per un esame a distanza, sono stati costretti a ripeterlo. E stavolta «in presenza».
I risultati, secondo quanto emerso, avevano mostrato un «imbroglio» nelle risposte di una ventina di studenti, secondo quanto reso noto dall’università (Unistra, Università di Strasburgo). L’esame originale, on line, era stato inviato agli studenti sotto forma di questionario con varie possibili risposte e riguardava la storia del Giappone.
Diventata accessibile a tutti da novembre, ChatGPT, concepita dalla start up californiana OpenAI, consente di generare automaticamente testi o codici informatici su richiesta, il tutto in pochi secondi.
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