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Università: uno studente su 3 mente sugli esami. Uno su 4 pensa ad un gesto eclatante se scoperto

Università: uno studente su 3 mente sugli esami. Uno su 4 pensa ad un gesto eclatante se scoperto

17 Marzo 2023, 16:42

«Gli studenti universitari sono sempre più attanagliati da pressione sociale, aspettative dei genitori, paura del fallimento. Fattori, questi, che innescano un disagio molto più generalizzato di quanto ci raccontino le tragedie a cui purtroppo assistiamo periodicamente. Circa un universitario su 3, infatti, ammette di aver mentito almeno una volta alla famiglia sul reale andamento della sua carriera di studi». Lo dice una ricerca effettuata dal portale Skuola.net, che nelle scorse settimane ha interpellato 1.100 ragazze e ragazzi attualmente iscritti all’università, diffusa oggi.
Ancora più allarmante, secondo l’indagine, «in circa la metà dei casi, si parla del 16% del totale, la bugia è sistematica" mentre «se venisse scoperto dalla famiglia sul reale stato delle cose, il 25% ritiene di poter essere preda di uno stato di disperazione e la stessa percentuale afferma di poter ipotizzare anche un gesto estremo».
«La miccia», spiega chi ha condotto l’indagine, «molte volte è innescata dall’idea che qualche passo falso possa deludere chi ha scommesso su di loro. In primis la famiglia: circa 1 'bugiardò su 4 dice di aver nascosto la realtà dei fatti per tranquillizzare i propri genitori. C'è, però, pure chi è stato quasi costretto a mentire: circa 1 su 5 lo ha fatto per evitare lo scontro in casa. Mentre uno su 10 è ricorso alla bugia per la vergogna di non essere all’altezza del compito che gli è stato affidato. A volte si inizia senza un motivo specifico: uno su 3 inizia con piccole bugie apparentemente innocue per allentare la pressione, salvo poi ritrovarsi in una realtà parallela che, per uno su 10, diventa una sceneggiatura dalla quale è impossibile tornare indietro». ( Sta di fatto che, alla fine, «quasi i tre quarti di loro (72%) confessano che genitori, parenti e amici non hanno un’idea chiara di quale sia il proprio rendimento negli studi. Una situazione che, troppo spesso, si prolunga più del dovuto: il 5% di chi si è infilato nel vortice della bugia la sta portando fino alle soglie della laurea, facendo intendere che la data della discussione della tesi sia ormai prossima, quando invece è abbastanza lontana; un altro 10%, analogamente, ha dato l’impressione di aver sostenuto più esami di quelli che ha effettivamente dato». «Quelli che nascondono la reale media dei voti», continua l'indagine, «sono il 38% e sembrano quasi i meno esposti al crollo emotivo. A completare il quadro delle bugie più diffuse, c'è poi un 26% che ha sorvolato su una o due bocciature o su qualche voto basso, mentre il 16% sulla frequenza delle lezioni».
«Per poco più della metà dei mentitori seriali (53%) - emerge ancora dall’indagine -, l’impatto con la realtà è stato quasi una liberazione, visto che quasi sempre trovano comprensione e supporto attorno a loro. La situazione è pesante soprattutto per quel 47% per i quali il travestimento è rimasto ancora in piedi. Quando ciò accade, nella maggior parte dei casi, il castello delle bugie finisce infatti per diventare insostenibile: solamente uno su 3 afferma di essere nel pieno controllo della situazione. Tutti gli altri sono di fronte a un vicolo cieco: un terzo scarso (32%) vorrebbe vuotare il sacco ma non riesce a trovare il coraggio, un altro terzo abbondante (35%) è convinto che ormai la situazione gli sia sfuggita di mano e non si possa tornare indietro». «Ecco perchè - prosegue l’indagine -, se a un certo punto le bugie venissero scoperte, ben un quarto (25%) si farebbe prendere dalla disperazione. Non a caso, la stessa percentuale (25%) confessa di aver addirittura pensato all’estremo gesto o perlomeno a qualcosa di eclatante per dare un segnale indiretto del proprio disagio. Un altro 24%, invece, resterebbe impietrito dallo spavento, ma poi reagirebbe. Un consistente 16%, sulle prime, si sentirebbe letteralmente umiliato, il 13% dispiaciuto. Solamente il 22% affronterebbe la questione, almeno in teoria, in modo freddo, chiedendo scusa, senza rimuginarci su».
Ma il fenomeno delle aspettative deluse degli universitari è assai più ampio: «Considerando il campione totale, il 31% racconta di sentire il fiato sul collo da parte della propria famiglia. Il 43% avverte addirittura una vera e propria «pressione sociale», generata dalle classiche frasi come «Quando ti laurei?» o «Quanti esami ti mancano?». Oltre 3 su 10, inoltre, segnalano di non sentirsi affatto a proprio agio in questa condizione: il 10% è stato quasi obbligato a fare l'università dal contesto in cui vive, mentre il 21% avrebbe voluto intraprendere un altro percorso accademico».

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