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Papa Francesco al Gemelli per un intervento all'intestino: "Sta bene e ha già fatto una battuta" - Chi è il chirurgo che lo opera (per la seconda volta) - L'ernia di cui soffre

07 Giugno 2023, 16:32

Il santo padre sta bene, è sveglio e vigile. Lo ha riferito il chirurgo Sergio Alfieri a capo della equipe che è intervenuta per risolvere un laparocele addominale. «Mi ha già fatto la prima battuta - ha detto il chirurgo -: il Papa mi ha chiesto quando facciamo la terza". Queste le informazioni fornite alla stampa dal prof. Alfieri, che ha eseguito l’intervento: «Questo pomeriggio, presso il Policlinico Gemelli, il Santo Padre è stato sottoposto all’intervento chirurgico programmato per un laparocele incarcerato in corrispondenza della cicatrice delle pregresse operazioni chirurgiche laparotomiche effettuate negli anni passati. Tale laparocele causava al Santo Padre, da alcuni mesi, una sindrome subocclusiva intestinale dolorosa ingravescente. Nel corso dell’intervento chirurgico sono state riscontrate delle tenaci aderenze tra alcune anse intestinali medio-tenuali parzialmente conglobate ed il peritoneo parietale che causavano la sintomatologia sopra menzionata. Si è proceduto pertanto alla liberazione delle aderenze (cicatrici interne) con sbrigliamento completo di tutta la matassa tenuale. È stata quindi eseguita la riparazione del difetto erniario mediante una plastica della parete addominale con l’ausilio di una rete protesica. L'intervento chirurgico e l’anestesia generale si sono svolte senza complicazioni. Il Santo Padre ha reagito bene all’intervento chirurgico». «Papa Francesco è vigile e cosciente e ringrazia per i numerosi messaggi di vicinanza e di preghiera che lo hanno da subito raggiunto». Lo riferisce il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni.  L’intervento di due anni fa è stato fatto per una patologia benigana, la stenosi diverticolare è benigna, la patologia per la quale è stato operato oggi è benigana e non lascerà tracce. La degenza sarà fra i 5 e i sette giorni, ha 86 anni ed è già stato sottoposto a 4 interventi. Dateci qualche giorno. Lo ha riferito il chirurgo Sergio Alfieri a capo della equipe che è intervenuta per risolvere un laparocele addominale E' seguito dal suo assistente in questi giorni non è una situazione di urgenza.

Papa Francesco è arrivato al policlinico Gemelli, entrando dall’ingresso principale, salutato da una piccola folla di giornalisti e curiosi. La macchina del Papa, con i vetri oscurati, è entrata direttamente nell’edificio del Gemelli arrivando da un passaggio secondario, lo stesso utilizzato per il precedente ricovero. Era scortata da alcune auto blu del Vaticano e anche della polizia italiana. Ora il Papa andrà al decimo piano. Nello stesso edificio è il reparto di gastroenterologia, dove è iniziato l'intervento chirurgico. Come a luglio del 2021,  quando fu ricoverato per una stenosi diverticolare e rimase in ospedale dieci giorni.   «Nel 150mo anniversario della sua nascita, chiediamo a Santa Teresa di Gesù Bambino, patrona delle missioni, la grazia di amare Gesù come lei Lo ha amato, di offrirgli le nostre prove e i nostri dolori, come lei l'ha fatto, perché sia conosciuto e amato da tutti». Lo afferma papa Francesco in un tweet, nel giorno del suo ricovero al Policlinico Gemelli per un nuovo intervento chirurgico dopo quello del luglio di due anni fa quando gli fu asportato un tratto del colon e nel frattempo nel punto operato si sono formate alcune ernie, tanto che negli ultimi tempi si erano acuiti i dolori addominali, con relativo rischio di occlusione intestinale: di qui la scelta di operare subito. Francesco ha in programma due viaggi in agosto, dal 2 al 6 a Lisbona per la Giornata mondiale della gioventù e a fine mese in Mongolia. Un intervento immediato gli darà tempo per la convalescenza. 
Non sarà una cosa leggera.  L’intervento di per sé non è complesso, ma l’età e le condizioni del paziente lo rendono comunque delicato: Francesco è un uomo di 86 anni che il  29 marzo ha dovuto ricoverarsi tre giorni per problemi cardiorespiratori.

La Prefettura della Casa pontificia ha fatto sapere che «le udienze speciali e generali del Santo Padre» sono state annullate fino al 18 giugno per motivi sanitari. Lo si legge in una nota della Diocesi di Teramo-Atri sul fatto che «il Vescovo ha inviato a papa Francesco un messaggio di vicinanza della Diocesi che con tanto entusiasmo e affetto filiale si preparava ad incontrarLo sabato 17 giugno». Nella nota della Diocesi di Teramo-Atri si legge ancora che «il Vescovo ha invitato le comunità ecclesiali a riunirsi in preghiera, in particolare nella solennità del Corpus Domini, per chiedere al Signore, per intercessione di San Berardo, pronta guarigione affinché il Santo Padre possa riprendere con gioia e rinnovato vigore il suo ministero apostolico per il bene di tutta la Chiesa».

Sarà Sergio Alfieri, il chirurgo che nel primo pomeriggio di oggi opererà di nuovo Papa Francesco al Policlinico Gemelli di Roma dopo l’intervento realizzato nel luglio di due anni fa per una stenosi diverticolare sintomatica del colon.
Il chirurgo fino ad oggi ha condotto più di 9000 interventi e proviene dalla linea diretta e dalla scuola dei chirurghi vicini ai pontefici. Alfieri è stato infatti allievo del chirurgo Giovanni Battista Doglietto, che a sua volta è stato nella equipe di Francesco Crucitti, passato alla storia come il chirurgo di Giovanni Paolo II per averlo operato tre volte. Alfieri in particolare si è dedicato alla chirurgia colorettale, sviluppando le tecniche mininvasive (laparoscopica e robotica) con una percentuale che oggi si attesta all’85%.
Esperto anche in chirurgia del pancreas, della pancreatiti acutegravi, della chirurgia dello stomaco, ma anche di chirurgia delle masse addominali e pelviche e nella chirurgia delle metastasi epatiche da tumore del colon retto.

«Il laparocele è un’ernia che si forma su una cicatrice dopo un intervento di chirurgia addominale e consiste nel passaggio degli organi interni attraverso le fasce muscolari addominali. A volte, per esser curato, richiede una laparotomia, o un’incisione sulla pancia». Lo spiega ad ANSA Pierluigi Fracasso, dirigente medico dell’UOC di Gastroenterologia dell’Ospedale Sandro Pertini di Roma, spiegando il tipo di intervento a cui sarà sottoposto oggi pomeriggio il Santo Padre.
Papa Francesco quasi due anni fa aveva avuto un intervento addominale per diverticoli. «Quando si ha un intervento di chirurgia maggiore sull'addome - precisa l’esperto - può crearsi un luogo di minor resistenza dei tessuti attraverso cui possono 'incastrarsì, ovvero incarcerarsi in termini tecnici, parti dell’intestino, che in questo modo si strozzano, creando occlusioni. Queste occlusioni intestinali possono essere dolorose e anche pericolose, se non si interviene prontamente: a causa della cattiva irrorazione sanguigna, infatti, si possono creare ischemie intestinali, che possono anche andare in necrosi».
In alcuni casi il problema, precisa, «si riduce con manovre manuali fatte da personale esperto, in altri casi non è possibile. In questo caso, l’equipe medica del Policlinico Gemelli ha ritenuto necessario reintervenire chirurgicamente. La complicanza è abbastanza rara, ma l’intervento è relativamente non complesso. Si fa normalmente in anestesia generale, e consiste in una reincisione sulla cicatrice, quindi nel posizionamento di una rete biocompatibile che andrà a sostituire la parete muscolare dell’addome. Il tempo di ripresa del paziente in genere è di pochi giorni, ma come sempre accade dipende anche dalle caratteristiche e dall’età del paziente».

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