ADDIO AL SOCIOLOGO
Sono iniziati a Milano nella Basilica di Sant'Ambrogio i funerali del sociologo e scrittore Francesco Alberoni, scomparso lo scorso 14 agosto a 93 anni.
In prima fila davanti alla bara di legno chiaro, con un cuscino di rose bianche, ci sono i figli Paolo Giovanni Agostino, Margherita, Giulio e Francesca. Sulla sinistra le autorità tra cui il presidente del Senato Ignazio La Russa, per la Regione Lombardia l’assessore Gianluca Comazzi, per il Comune di Milano la vice sindaca Anna Scavuzzo in fascia tricolore.
In chiesa anche i colleghi di Alberoni, accademici e scrittori, come Cristina Cattaneo Beretta, che ha scritto insieme a lui l’ultimo libro. All’ultimo saluto al sociologo anche l’ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, Piero Bassetti, il parlamentare di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato.
"Ci ha insegnato che l'amore si impara"
«Francesco Alberoni ha scritto molto sull'amore e tra le tante cose che ci ha insegnato è che l'amore si impara, che va conosciuto anche nelle sue espressioni più oscure e contraddittore». Così, parlando della sua eredità, monsignor Carlo Faccendini, abate di Sant'Ambrogio, ha ricordato il sociologo scomparso a 93 anni.
«Il rischio è di dare l’amore per scontato, ma non è vero perché se non è alimentato l’amore muore - ha proseguito -. Anche il Vangelo dice la stessa cosa cioè che l’amore va conosciuto e che si impara. Il punto di partenza per conoscere l'amore è dal cuore di Dio. Amore è dono ed è quindi anche una grande esperienza di libertà e liberazione».
«Io sono convito profondamente che Francesco Alberoni, il professore che tanto ha scritto sull'amore, stia ora al cospetto di Dio come uno scolaretto ad imparare che cosa sia profondamente amore - ha concluso -, con questa esperienza unica e personale dell’amore di Dio».
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