FEMMINICIDIO
L’accettazione di Filippo Turetta di tornare in Italia è un «aspetto che accelera, nell’arco di una decina di giorni, la possibilità di provvedere» alla sua estradizione. Lo ha spiegato ai giornalisti il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi.
«Già da ieri - ha affermato a Venezia - sono stati avviati contatti con la magistratura tedesca, i tempi dell’estradizione di Filippo Turetta dipendono da loro, ma sono molto collaborativi».
Le accuse
A Filippo Turetta «è stata notificata la misura cautelare, che in quel momento era ancora di tentato omicidio. È chiaro che il ritrovamento della ragazza muta il titolo di reato da tentativo in omicidio consumato, e quindi questo sarà rinotificato». Lo ha detto ai giornalisti il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi, oggi all’Università di Padova. «Noi abbiamo fatto una riunione ieri pomeriggio e siamo in contatto con l’autorità giudiziaria che è competente per territorio, quindi i passi diplomatici sono stati fatti. Stiamo chiedendo il trasferimento in Italia del ragazzo; questo è sottoposto alla procedura penale tedesca, che ha i tempi e i modi che sono lì previsti e di cui naturalmente dobbiamo tenere conto».
«Il ritrovamento del corpo della ragazza chiaramente necessita il cambiamento del capo di imputazione, che quindi è stato cambiato. È omicidio volontario, allo stato, ma si tratta di una imputazione provvisoria perché dobbiamo fare tutti gli accertamenti tecnici sui luoghi, sui reperti, sulla macchina, dobbiamo sentire la versione dei fatti di Turetta, e solo a que l punto si potrà fare un’impostazione più completa». Lo ha affermato a Padova il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi.
Oltre al reato di omicidio, previsto dall’articolo 575 del codice penale , la magistratura contesta l’aggravante dell’uso di 'mezzo insidiosò, prevista dall’articolo 577 secondo comma. Infine, vi è anche l’ipotesi di reato di sequestro di persona, prevista dall’articolo 605 del codice. Lo precisa in una nota la Procura della repubblica di Venezia, sottolineando che «il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin ha modificato i fatti e, quindi, il loro inquadramento in una fattispecie di reato diversa rispetto a quella contestata in precedenza al Turetta. L’arresto di quest’ultimo, a seguito dell’emissione del mandato europeo da parte della polizia tedesca, ha poi posto un punto fermo nelle indagini». (ANSA).
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