blitza
«Venezia a breve sarà sott'acqua, non ci sarà più niente di tutto questo. Sarà coperta dal fango e moriremo». Lo ha detto uno dei sei attivisti di Ultima Generazione che questa mattina hanno imbrattato con un liquido misto a fango, caricato in due estintori, gli esterni della Basilica di San Marco. I sei dimostranti sono stati portati via a braccia dalle forze dell’ordine.
«Se amate questa città così come l’amiamo noi, chiedete insieme a noi al governo di eliminare i combustibili fossili». I dimostranti si sono rivolti ai turisti, traducendo in inglese i loro slogan affinché tutti potessero capire il motivo della loro azione.
«Venezia è condannata, dobbiamo agire ora. Serve un fondo di riparazione» hanno gridato verso la piazza, reggendo uno striscione che richiamava proprio alla necessità dello stanziamento, in cima alla lista delle priorità di Ultima Generazione.
Nelle dimostrazioni fatte in tutt'Italia, infatti, hanno ribadito la richiesta di un fondo preventivo e permanente di 20 miliardi di euro sempre pronti ad essere spesi per ripagare i danni da calamità ed eventi climatici estremi. Sei attivisti si trovano nella questura di Venezia dopo essere stati fermati dalla Digos in seguito al blitz della Basilica di San Marco. Non si conosce, al momento, la loro identità e la città di residenza.
Secondo quanto si è appreso ad intervenire per primi sono stati gli agenti del commissariato San Marco assieme alla polizia locale. Del fatto è stata informata l’autorità giudiziaria. Gli investigatori avrebbero sequestrato del materiale in possesso agli imbrattatori tra cui alcuni estintori. I vigili, nel frattempo, sono impegnati nel sopraluogo alla Basilica per valutare l’entità dei danni e per accertare il componente usato per la dimostrazione.
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata