TENSIONE
«Per motivi di sicurezza non abbiamo potuto organizzare la maratona della Memoria. Sono liberi di manifestare coloro che alzano il braccio per il saluto romano e lo squadrismo dei centri sociali, quasi tutelati da una libertà costituzionale. È aberrante che la cittadinanza non possa correre liberamente. È un impegno di coerenza su cui chiediamo attenzione».
Lo ha detto la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, alla presentazione delle iniziative del Giorno della Memoria patrocinate dalla Presidenza del Consiglio, spiegando che per l’organizzazione erano state coinvolte «due città della Calabria».
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