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Tragedia del Natisone, l'avvocato della famiglia di Cristian: "Se soccorsi in tempo i ragazzi sarebbero vivi"

Bambina chiama il 112: "Il papà sta picchiando la mamma", arrestato

08 Giugno 2024, 15:36

"Se i soccorsi fossero partiti tempestivamente, ovvero nel momento in cui la povera Patrizia li ha richiesti, oggi i ragazzi sarebbero vivi e a casa con i loro genitori". E’ la durissima accusa lanciata in alcune interviste rilasciate questa mattina dall’avvocato Gaetano Laghi, legale della famiglia di Cristian Molnar, il 25enne disperso da venerdì scorso, dopo essere stato travolto dalle acque del Natisone. «Dopo aver fatto anche un sopralluogo nella località della tragedia, mi colpisce molto la sottovalutazione della situazione iniziale», ha incalzato il legale.

Nono giorno di ricerche per Cristian

I soccorritori, favoriti dal bel tempo, hanno sezionato il torrente in modo da procedere - adesso che le condizioni di visibilità lo permettono - andando per esclusione dal ponte Romano verso valle. I sommozzatori dei Vigili del fuoco in acqua, i fluviali in superficie, i volontari della protezione civile sulle sponde, stanno mappando tutte le aree, procedendo progressivamente per sezioni verso la confluenza con il Torre. Nel fine settimana l’assetto resterà immutato.
Se le ricerche resteranno senza esito, domani sera al termine del decimo giorno di ricerche, saranno fatte delle valutazioni. Lo sforzo è stato imponente: si sono mossi ogni giorno dagli ottanta ai cento soccorritori, con elicotteri, droni, imbarcazioni e unità cinofile. Amarezza è stata espressa per alcune affermazioni del fratello del disperso, Petru Radu, che in una delle poche interviste rilasciate ha definito la vasta operazione di salvataggio come «molto teatrale». L’esercito di soccorritori - dopo decine di ore al giorno trascorse in acqua - auspica che si sia trattato di una cattiva interpretazione delle parole pronunciate da parte dell’interprete.

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