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Obbligatorie 2 portate, polemica su ristorante di Camogli: "Così garantiamo la qualità"

Obbligatorie 2 portate, polemica su ristorante di Camogli: "Così garantiamo la qualità"

25 Agosto 2024, 19:05

Si chiama 'Sa', sale in genovese, e sui principali motori di ricerca è uno dei ristoranti maggiormente accreditati per numero di recensioni positive. Ma adesso che la proprietà ha preso la decisione di negare il tavolo se non c'è un minimo d’ordine di due piatti a persona, è polemica.
Il locale è piccolo, affacciato su Camogli, una perla della costa a levante di Genova: 18 coperti in tutto, davvero minuscolo. L’eccellente cibo è la calamita principale, i prezzi sono nella media di quelli praticati sulla riviera di levante, ma i costi sono diventati eccessivi. Vista la moda attuale di condividere un piatto (mezza pizza, mezzo spaghetto) altra soluzione pare non ci sia. Dunque, sulla scia della decisone già presa l’anno scorso da una famosa osteria di Ostuni, ma soprattutto per non snaturarsi e non perdere la propria identità la proprietà ha deciso: minimo d’ordine due portate a persona.
«O facevamo un menù a prezzo fisso sul modello di alcuni ristoranti francesi oppure dovevamo puntare sull'obbligo della doppia portata - ha detto la proprietaria ai giornali locali -. Alla fine, abbiamo deciso di puntare su questa seconda soluzione. Il criterio è lo stesso di alcuni alberghi dove si prenota a patto che si soggiorni almeno due notti».
La clientela affezionata non protesterà per questo, qualche cliente ha storto il naso ma «abbiamo messo tutto in conto e non abbiamo intenzione di recedere. Voglio solo aggiungere che non c'è un intento speculativo o vogliamo incassare troppo. Semplicemente solo così possiamo restare noi stessi». Pronti a spiegare il perché e il per come.
Una volta socializzata la notizia la polemica è letteralmente esplosa, con in soliti indaffaratissimi haters, le parole grosse, i tentativi di comprensione e di spiegazione con la signora che dice «sono a dieta più di un paio di piatti non posso mangiare» oppure il ragazzo che si preoccupa della spesa e chiede di saper di prezzi. Ma la proprietà è determinata: «difficilmente chi si lamenta sui social è un nostro cliente».
Una decisione probabilmente sofferta ma necessaria evidentemente per mantenere un equilibrio tra la qualità del servizio offerto e la sostenibilità economica dell’attività. Le associazioni di categoria difendono d’ufficio la decisione.

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