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Due ricercatori e la loro guida uccisi e bruciati in Camerun

Due ricercatori e la loro guida uccisi e bruciati in Camerun

06 Marzo 2025, 18:24

Due ricercatori camerunensi e la loro guida sono stati uccisi nell’estremo nord del Camerun dagli abitanti di un villaggio inferociti che li hanno picchiati, legati e bruciati, pensando che avessero a che fare con combattenti del gruppo jihadista Boko Haram.
L’Unione nazionale dei ricercatori (Synac) ha denunciato questo «orribile omicidio» specificando in un comunicato che la squadra si trovava a Souledé-Roua, località di Mayo Tsanaga, nell’ambito di una «missione di ricerca» per «la raccolta di dati aggiuntivi in geologia strutturale».
L’identità delle tre vittime «è stata scoperta solo dopo il crimine», ha affermato la radio di Stato Crtv, ricordando che la popolazione locale è regolarmente vittima di attacchi da parte di Boko Haram. «Era giorno di mercato. Sei persone sono andate a fare la spesa (...) La popolazione ha cercato di scoprire da dove venissero. Le sei persone hanno quindi iniziato a correre per sfuggire ai loro inseguitori. Tre di loro sono stati catturati. Queste tre persone sono state quindi picchiate, legate e bruciate», ha dichiarato il prefetto di Mayo-Tsanaga, Jean-Bosco Avom, a Crtv.
Difficile da contrastare a causa della mobilità dei suoi uomini, l’insurrezione di Boko Haram è comparsa nel 2009 in Nigeria e si è diffusa nella regione del Lago Ciad, una vasta distesa di acqua e paludi tra Niger, Nigeria, Camerun e Ciad. Il conflitto ha provocato più di 40.000 morti e circa due milioni di sfollati nella Nigeria nordorientale. Nel 2013, il gruppo guerrigliero Boko Haram si è infiltrato nell’estremo nord del Camerun, una regione al confine con Ciad e Nigeria, storicamente nota come zona di traffici transfrontalieri e banditismo.

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