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PALAU

Femminicidio in Gallura, prove su due complici di Ragnedda

Prime indiscrezioni autopsia, due colpi a viso e uno di striscio

Femminicidio in Gallura, prove su due complici di Ragnedda

02 Ottobre 2025, 14:18

(ANSA) - PALAU, 02 OTT - Le indagini degli investigatori sono tutte concentrate sull'accertamento della presenza di almeno due persone, un uomo e una donna, nel luogo in cui si è consumato l'omicidio di Cinzia Pinna, il casolare all'interno della tenuta Conca Entosa di proprietà dell'imprenditore reo confesso del delitto, Emanuele Ragnedda, tra Palau e Arzachena. Dall'ultimo sopralluogo del pool di esperti nominati dalla Procura di Tempio Pausania, ieri pomeriggio, in casa e nella tenuta, sarebbe arrivata la certezza su due complici che avrebbero aiutato l'omicida ripulire l'abitazione dalle ingenti tracce di sangue e fatto sparire gli indumenti e gli effetti personali della vittima. Al momento continuano ad essere indagati per favoreggiamento, Luca Franciosi, il giovane lombardo di 26 anni, manutentore stagionale con impieghi in Costa Smeralda, e Rosa Maria Elvo, 50 anni, ristoratrice di San Pantaleo. amica di Ragnedda. Le loro posizioni nelle prossime ore potrebbero aggravarsi oppure essere stralciate a seguito delle nuove prove emerse ieri ed ora in mano agli inquirenti della Procura di Tempio guidata da Gregorio Capasso. Nel frattempo emergono le prime indiscrezioni sull'autopsia in corso all'istituto di medicina di Sassari disposta dalla pm Noemi Mancini e affidata al medico legale Salvatore Lorenzoni: Cinzia Pinna sarebbe stata uccisa con due colpi di pistola al volto, un terzo l'avrebbe attinta di striscio. L'esame sul corpo della giovane donna di Castelsardo proseguirà per tutta la giornata. Domani gli specialisti del Ris di Cagliari saranno nuovamente in Gallura: nella caserma dei carabinieri di Olbia verranno svolti accertamenti sulle auto in uso a Ragnedda e a Luca Franciosi. Gli avvocati del ragazzo, Antonello Desini, Nicoletta e Maurizio Mani, hanno ribadito la richiesta rivolta ai pm affinchè il loro assistito venga sottoposto al più presto a un interrogatorio di garanzia. Gli stessi legali hanno anche chiarito che Franciosi non lavorava per la tenuta di Ragnedda e che tra i due non c'era alcun rapporto di amicizia ma solo una semplice conoscenza. (ANSA).

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