MILANO
(ANSA) - MILANO, 16 OTT - "Se le istituzioni della Città e del Paese non sono state capaci di acquisire lo spazio di via Watteau per il Leoncavallo, sarà il Leoncavallo che acquisirà lo spazio di via Watteau per la città e per il Paese". Lo scrivono gli attivisti dello storico centro sociale sgomberato lo scorso 21 agosto in un documento politico che lancia l'assemblea cittadina convocata per il 22 ottobre presso la sede Arci di Milano con al centro il futuro del Leoncavallo che, per gli attivisti, "non può che essere in via Watteau". "Chi si illudeva che la vicenda del Leoncavallo si sarebbe chiusa con l'occupazione militare dello spazio - si legge nel documento - è uno stolto. Non essendo stata fornita alcuna seria alternativa, via Watteau dobbiamo fare di tutto affinché rimanga la sede del Centro sociale Leoncavallo. Già alcuni spazi e gli archivi sono oggetto di tutela, ma il Leoncavallo è un luogo vivo, la sua storia non può essere inscatolata e condotta altrove. Ogni punto del suo spazio è espressione del suo archivio sempre in costruzione". Il Leoncavallo "non ha mai pensato che ci sia una strada privilegiata da percorrere al fine di difendere i Centri sociali e di crearne tanti altri. Tutte le strade sono percorribili: l'occupazione di spazi privati, l'occupazione di spazi pubblici, la donazione, il comodato gratuito, l'affitto, l'acquisto". Dunque, "teniamo aperte tutte le strade. Facciamo una mappa di tutti spazi occupabili. Verifichiamo la possibilità di partecipare a bandi che non siano chiacchiere e perdite di tempo. Sondiamo, se ci sono, la possibilità di ottenere spazi in donazione, in comodato o in affitto". E soprattutto "Procediamo nel tentativo di acquisire lo spazio di via Watteau che per il Leoncavallo, e il movimento nel suo insieme, avrebbe un significato enorme". (ANSA).
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