CITTÀ DEL VATICANO
(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 19 OTT - "Dio è lì dove l'innocente soffre. La croce di Cristo rivela la giustizia di Dio. E la giustizia di Dio è il perdono: Egli vede il male e lo redime, prendendolo su di sé. Quando siamo crocifissi dal dolore e dalla violenza, dall'odio e dalla guerra, Cristo è già lì, in croce per noi e con noi. Non c'è pianto che Dio non consoli; non c'è lacrima che sia lontana dal suo cuore. Il Signore ci ascolta, ci abbraccia come siamo". Lo ha detto il Papa nell'omelia della messa per le canonizzazioni. "Chi invece rifiuta la misericordia di Dio, resta incapace di misericordia verso il prossimo. Chi non accoglie la pace come un dono, non saprà donare la pace", ha aggiunto il Pontefice. "Due tentazioni mettono alla prova la nostra fede: la prima - ha detto ancora il Pontefice - prende forza dallo scandalo del male, portando a pensare che Dio non ascolti il pianto degli oppressi e non abbia pietà del dolore innocente. La seconda tentazione è la pretesa che Dio debba agire come vogliamo noi: la preghiera cede allora il posto a un comando su Dio, per insegnargli come fare a essere giusto ed efficace. Da entrambe le tentazioni ci libera Gesù, testimone perfetto di confidenza filiale", ha concluso il Papa. (ANSA).
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