ROMA
(ANSA) - ROMA, 29 OTT - Medici senza frontiere annuncia di aver ricevuto una lettera dal ministero degli Affari esteri della Libia in cui viene ordinato all'organizzazione medico-umanitaria di lasciare il paese entro il 9 novembre. Il 27 marzo 2025 Msf aveva ricevuto, insieme ad altre 9 ong, l'ordine di sospendere le attività in Libia. Da allora l'organizzazione ha ripetutamente espresso il desiderio di poter tornare a fornire assistenza medica in Libia e ha continuato a dialogare con le autorità. "Siamo profondamente rammaricati per questa decisione e preoccupati per le conseguenze che avrà sulla salute delle persone che assistiamo", spiega Steve Purbrick, responsabile dei programmi di MSF in Libia. "Riteniamo - aggiunge - di avere ancora un ruolo importante da svolgere in Libia, in particolare nella diagnosi e nel trattamento della tubercolosi, nel supporto al sistema sanitario libico, ma anche nel garantire l'accesso all'assistenza sanitaria ai rifugiati e alle persone migranti che sono escluse dalle cure e soggette a detenzioni arbitrarie e gravi violenze". "In un contesto caratterizzato da crescenti ostruzioni alle attività delle ong, da drastici tagli ai finanziamenti internazionali e dal rafforzamento delle politiche europee di collaborazione con le autorità libiche in materia di controllo delle frontiere - nota Medici senza frontiere - attualmente non vi sono ong internazionali che forniscono assistenza medica ai rifugiati e ai migranti nella Libia occidentale". In collaborazione con le autorità sanitarie libiche, Msf ha effettuato oltre 15.000 visite mediche nel 2024, 3.000 sessioni di salute mentale individuali e 2.000 visite per la tubercolosi. Si è inoltre occupata di identificare e accompagnare alcuni di questi pazienti non libici e particolarmente vulnerabili e di evacuarli attraverso un corridoio umanitario verso l'Italia. Dal 2024, 76 ex pazienti hanno beneficiato di questo programma e altri 63 avrebbero dovuto seguirli entro la fine dell'anno. Nel 2023, Msf ha anche fornito assistenza medica di emergenza in seguito alle inondazioni a Derna. (ANSA).
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