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TRENTO

Due indagati per la morte di Matilde Lorenzi in Alto Adige

Incidente probatorio per accertare cause e sicurezza in pista

Due indagati per la morte di Matilde Lorenzi in Alto Adige

30 Ottobre 2025, 16:48

(ANSA) - TRENTO, 30 OTT - Ci sono due indagati per la morte della sciatrice Matilde Lorenzi, morta in ospedale il 28 ottobre 2024 il giorno dopo una caduta in allenamento in val Senales, in Alto Adige. La nitizia, anticipata dal 'Corriere della Sera', è stata confermata dalla Procura di Bolzano che, in una nota, sottolinea che ad essere iscritti nel registro degli indagati sono "il responsabile della sicurezza sulle piste da sci e degli impianti di risalita del comprensorio sciistico 'Alpin Arena Senales' e l'allenatore e preparatore della pista di allenamento di slalom gigante denominata Grawand G1, sulla quale si stava allenando Matilde Lorenzi". Nella nota, si aggiunge inoltre che è "stato altresì acquisito l'intero fascicolo della Procura federale Fisi, concluso con provvedimento di archiviazione per l'assenza di condotte antisportive da parte di soggetti tesserati Fisi in occasione del tragico evento che ha colpito l'atleta Matilde Lorenzi". La Procura "conferma che il procedimento era passato già nel febbraio 2025 a registro noti, dopo il deposito di una memoria prodotta dalle persone offese (i famigliari della giovane sciatrice, ndr) con allegate due consulenze (una medica - legale, secondo la quale, alla luce della documentazione sanitaria già acquisita, "la morte della sciatrice non è stata causata dalla caduta lungo il tracciato ma dal successivo impatto contro il margine rialzato della pista" e una relativa alle eventuali misure di sicurezza omesse che avrebbero impedito il verificarsi dell'evento) e la videoregistrazione della dinamica dell'incidente". È in corso di svolgimento l'incidente probatorio, richiesto dalla Procura, nel contradditorio di tutte le parti con i relativi consulenti, con due periti incaricati dal Gip per "verificare se la causa del decesso sia da determinarsi a seguito della prima iniziale caduta dell'atleta lungo il tracciato o dal successivo impatto contro il margine della pista; nonché di accertare eventuali profili colposi in relazione all'omessa rimozione del cordolo a bordo pista o comunque della mancata predisposizione di misure di sicurezza che avrebbero potuto evitare l'evento", conclude la Procura. (ANSA).

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